R Recensione

6/10

Natale all'improvviso regia di Jessie Nelson

Commedia
recensione di Giulia Betti

Sam e Charlotte stanno per separarsi ma hanno deciso di dirlo al resto della famiglia solo dopo Natale, per trascorrere felicemente tutti insieme un ultimo cenone. In realtà, sono tanti e diversi i segreti nascosti da ogni componente di questa strampalata famiglia!

 

Esattamente dieci anni fa usciva al cinema La neve nel cuore, un film di natale con la magnifica Diane Keaton nel ruolo di una madre di famiglia con un tragico segreto da custodire, oggi, la ritroviamo in sala con Natale all’improvviso, con qualche leggera ruga in più, ma vestita degli apparentemente identici panni.

 

Le simmetrie però son solo illusorie, in realtà le due opere manifestano notevoli divergenze. La prima è sicuramente nella firma registica, più classico il tocco maschile di Thomas Bezucha nella pellicola del 2005, più alternativa e surreale (ma forse qualcuno preferirebbe fiabesca e magica) quella di Jessie Nelson nel film debuttante. Eppure, nonostante di primo acchito ci verrebbe spontaneo credere che in un ipotetico e metaforico duetto sarebbe la voce bislacca e fanciullesca della Nelson ad attirare l’attenzione, in realtà, vedendo entrambi i prodotti, non c’è dubbio che ci si definirebbe tutti “conservatori”, prediligendo il tradizionale coro natalizio al (sempre metaforico) flash mob mascherati da renne.

 

Che la regista di Mi chiamo Sam abbia voluto donare al film un tocco di magia? Ben venga, ma se si riuscisse pure a giustificarla, sarebbe apprezzatissimo. Che abbia desiderato fare qualche cosa di diverso? Risponderei che la Nelson ha ritardato solo di quattordici anni, poiché dopo Il favoloso mondo di Amélie...usare escamotage narrativi come quelli da lei sfruttati in Natale all’improvviso, oltre che obsoleti, se mal inseriti diventano anche un po’ naif.

 

Ma lasciamo stare le scelte registiche, passiamo al plot. Se il primo si dimostra articolato, vivace, gonfio e soddisfacente, il secondo può essere definito a seconda dei gusti: banale, prevedibile, e modesto. Nulla stupisce, e nulla attrae nella storia di Natale all’improvviso. Abbiamo avuto commedie dicembrine italiane più originali.

Giungiamo al cast. Qui la battaglia si compie ad armi pari, o quasi. Se “eccezionale” sarebbe l’aggettivo esatto per descrivere quello del film di Bezucha (Dermont Mulroney, Rachel McAdams, Luke Wilson, Elizabeth Reaser, Craig T.Nelson, Sara Jessica Parker) “sinonimo di garanzia” è come (prima di vedere il film) avrei definito quello di Jessie Nelson ( Alan Arkin, John Goodman, Ed Helms, Jake Lacy, Anthony Mackie, Amanda Seyfried, June Squibb, Marisa Tomei, Olivia Wilde). Tutti ottimi attori non c’è dubbio, superbe interpretazioni in entrambi i casi, ciò che distingue realmente i due film, è la sceneggiatura.

Accarezziamo velocemente anche la parentesi titoli. Abbandonando per un attimo quelli italiani, che come da tradizione, hanno il potere di tenere alla larga gli spettatori dai botteghini, poniamo sotto una sintetica analisi quelli originali: The family Stone, quello del 2005 (dove Stone si identifica come il cognome dei protagonisti) e Love the Coopers, quello del 2010.

Oltre ai cognomi delle famiglie, troviamo nel primo la parola “family”, nel secondo la parola “love”. Sono proprio questi due termini a tracciare un’altra differenza fra i due film. Se nella Neve nel cuore, l’amore era assolutamente presente, ma il vero oggetto della narrazione era la famiglia, i suoi valori, e la sua importanza, in Natale all’improvviso è veramente l’amore e la sua ricerca, ciò che manda avanti la storia, la famiglia è solo il teatro in cui l’azione si compie. I componenti della famiglia Coopers, non sembrano realmente imparentati fra loro. Non abbiamo la sensazione di percepire realmente gli screzi e gli affetti che li legano. Non ci lasciamo convincere del reale background di questa famiglia. Tanto è debole il collante che tiene uniti in maniera verosimile i parenti Coopers, che gli autori hanno dovuto optare per l’utilizzo di una voce narrante (molto pedante) e di numerosissimi flashback.

Detto ciò, consiglierei a chi volesse godersi un bel film natalizio di recuperarsi La neve nel cuore, e a chi fosse curioso di assistere anche a qualche defiance hollywoodiana, di prenotarsi un bel posto in ultima fila per Natale all’improvviso, che, nonostante tutto, può esaudirsi in un piacevole passatempo.

 

 

 

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