Juno regia di Jason Reitman
CommediaJuno è ancora una liceale quando rimane incinta del suo amico Paulie; inizialmente pensa di interrompere la gravidanza, ma poi si ricrede e decide di avviare un’ adozione con quella che all’apparenza sembra la migliore coppia che un bambino possa desiderare…
Juno McGuff ha 16 anni, un padre più seconda moglie, la scuola, la musica e Paulie Bleeker, il suo migliore amico o forse qualcosa in più. A tutto questo però si aggiunge una gravidanza inaspettata che vede interessato proprio il timido Paul. Come reagireste a una situazione del genere? Beh, Juno cerca prima di ‘impiccarsi’ ad un albero con una caramella gommosa a stringa, poi chiama l’amica Leah con il suo telefono-hamburger e infine, per dare la notizia a 'Bleek' trasporta l’intero salotto (la scena complice dell’accaduto) sotto casa sua.
Già solo attraverso queste poche righe si può capire molto di Juno, un’adolescente singolare, estrosa, all’apparenza un po’ cinica che con i suoi modi, a volte bruschi e a volte no, vi conquisterà sicuramente. Perché questa storia, nata da un idea della blogger Diablo Cody, ha come protagonista un personaggio che potrebbe essere parte di un fumetto, ma che allo stesso tempo possiede la credibilità di una ragazza reale, alle cui azioni apparentemente improbabili, fa supplire un carisma davvero contagioso. E così ci ritroviamo coinvolti in una vivace commedia raccontata in maniera fresca e leggera, sebbene il tema potrebbe far supporre il contrario, che non si perde in buonismo, ma non ha neanche la trama di un high school movie.
La storia difatti, anche se intraprende una strada ben precisa, non sembra voler imporre nulla, ma solo raccontare la vicenda per quello che è. Infatti Juno deciderà di tenere il ‘fagiolino’ per poi darlo in adozione ad una coppia dalla vita quasi perfetta. E sarà proprio questo quasi a complicare la situazione, dopo che si accorderà con Mark e Vanessa: lui neo yuppie, ex membro di una band negli anni '90, tutto Sonic Youth e Melvins, con i vinili dei Dinosaur Jr e la Les Paul nel ripostiglio di casa a ricordargli i tour in Giappone; lei ansiosa di maternità, anzi ansiosa in generale, che già vuole dipingere la stanza del bambino e appendere la foto di famiglia al centro della parete.
E dunque, direte voi, dopo quest’ intrecciarsi di persone, vite, desideri e decisioni, Juno arriverà a compiere ciò che realmente vuole? Di sicuro capirà come non sia scontato essere pronti per qualcosa, anche se tutto sembra farcelo pensare, che ognuno si realizza alla propria maniera e che molto probabilmente la strada da intraprendere l’abbiamo dentro, ma spesso non vogliamo ammetterlo.
Un film, questo Juno, con le AllStar e le maglie a righe, una colonna sonora azzeccatissima tra filastrocche e ‘ninna nanne’ folk, musica punk e indie anni ’90 (Barry Louis Polisar, Kimya Dawson solista e nei Moldy Peaches , Sonic Youth ecc.) che ha avuto molta fortuna negli States e una regia , quella di Jason Reitman di Thank you for smoking, assolutamente in sintonia con il tono della sceneggiatura, incipit in stile cartoon compresto. Anche gli interpreti fanno il loro dovere con una Ellen Page perfettamente calata nella parte principale e Micheal Cera in quella dell’impacciato Paulie. Una commedia ben riuscita dunque e che vi lascerà rinfrescati, come se aveste appena assaporato delle mentine all’arancia, proprio quelle che tanto piacciono a Bleek.
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