R Recensione

8/10

45 Years regia di Andrew Haigh

Commedia
recensione di Enrico Cehovin

Giunti alla soglia del 45° anno di matrimonio Kate e Geoff si trovano inaspettatamente a dover tirare le somme del loro rapporto e della loro vita insieme.

Trascorsa nella tranquillità della campagna inglese, la vita di Kate (Charlotte Rampling) e Geoff (Tom Courtenay) è fatta di routine, di ascoltare vecchia musica, di portare a passeggio il cane. Ma la notizia del ritrovamento del cadavere di uno dei primi amori di Geoff, scomparsa 50 anni prima in un incidente in montagna in Svizzera, porta lui, e lei di conseguenza, a riflettere sul come sarebbe stato trascorrere la vita con la compagna perduta se quel tragico incidente non avesse spezzato la relazione. Il tutto a una settimana di distanza dal 45º anniversario di matrimonio e con la festa connessa da organizzare.

A sorprendere non è certo l’originalità della storia, bensì la capacità che ha la gestione del racconto di mantenere sempre viva l’attenzione grazie a una tensione di fondo in continua ascesa generata dal rimpianto di una vita non vissuta che s’insinua in una relazione consolidata, stabile ma non consumata, e porta entrambe le parti a fare ragionamenti che non avrebbero voluto e dovuto fare. Stupisce un ritratto così lucido e maturo sul viale del tramonto della vita di coppia fatto da un regista relativamente giovane che ha perfettamente chiara la situazione che vuole descrivere e le sensazioni e i ragionamenti che vuole suscitare; Andrew Haigh lo fa con una regia controllata che alterna il distacco alla vicinanza attraverso un uso sapiente dei piani senza mai essere troppo invasivo nell'intimità (anche sessuale) della coppia e restando sempre alla giusta distanza. Una consapevolezza fatta di dettagli importanti impliciti e mai sottolineati allo spettatore, come l'assenza di un figlio, e tutti i drammi e le conseguenze inevitabilmente connesse, mancanza che, forse, ha portato la coppia a ripiegare su un cane. La scelta dell’ambiente, naturale e pacifico, e la scelta degli attori britannici, placidi e pacati, sono un contributo fondamentale a stabilire il clima di tranquillità in cui si sviluppa la vicenda, senza gli eccessi emotivi a cui ci ha abituati il cinema americano; se poi quei due attori sono uno sperduto e spaesato Tom Courtenay e una algida e determinata Charlotte Rampling l'opera non può che guadagnarci.

In una certa misura 45 years può essere associato a Tourist perché in entrambi i casi abbiamo una causa apparentemente insignificante che scatena conseguenze catastrofiche; esattamente come per il film svedese l'attimo d'esitazione e smarrimento del marito porta l'instabilità nella coppia anche qui i ricordi repressi chiusi in soffitta, che si insinuano nella casa e nella relazione dagli spifferi della botola, finiscono per abbattersi sulla coppia come una valanga.

Solido e consapevole 45 Years è un film completo che potrebbe ambire a qualsiasi premio qui alla 65a Berlinale.

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