V Video

R Recensione

6/10

Wonder Woman regia di Patty Jenkins

Avventura
recensione di Ivana Mette

Prima di diventare Wonder Woman, era Diana, la principessa delle Amazzoni, cresciuta su un'isola paradisiaca ben nascosta e addestrata a diventare una guerriera invincibile. Quando un pilota americano compie un atterraggio di emergenza sulle sue sponde e racconta di un enorme conflitto scoppiato nel mondo esterno, Diana abbandona la propria casa convinta di poter porre fine alla minaccia. Combattendo al fianco dell'uomo in una guerra che metta fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi pieni poteri... e il suo vero destino.

Di tutti i prodotti DC appena sfornati, possiamo dire di aver ricevuto una breve brezza sul viso. Wonder Woman si presenta come un film diverso, ma allo stesso tempo in linea con i precedenti Man of Steel e Batman VS Superman. Ciò che lo contraddistingue è una resa superiore dal punto di vista visivo, oltre che registico, e la storia meno superficiale e lasciata al caso. Per una volta abbiamo la risposta a tutte gli interrogativi postici all'inizio della storia. La trama segue un'evoluzione lineare e vediamo un alternarsi fra immagini e scene d'impatto visivo e narrativo e altre banalmente standard, con un uso eccessivo di rallenty e massiccia computer grafica. Le tematiche proposte sono sicuramente nuove, almeno nell'universo cinematografico DC. La guerra mondiale, che la rende una controparte al femminile di Capitan America, è affiancata anche da dinamiche più sottili e non rese particolarmente esplicite. L'avventura è presentata puramente in chiave femminista, con non troppo velati riferimenti al fatto che sull'isola Paradiso si pratichi l'amore lesbico e i ruoli ribaltati tra eroe e spalla. Quest'ultima incarnata dalle fattezze bellocce di Chris Pine, si destreggia tra la guerra e il tentativo di diventare egli stesso un eroe cercando di fermarla, le battute ironiche discretamente proposte in momenti più rilassati della trama e, come prevedibile, l'amore per la bella semidea. Il comparto maschile viene dunque a scendere di qualche gradino dal piedistallo a cui è solitamente abituato. La stessa Diana afferma, che le donne non hanno poi troppo bisogno degli uomini. Frase che si riflette nell'arco del film stesso, dove l'eroina palesemente risolvere la situazione da sola con il solo aiuto di frusta e scudo. Elementi che renderebbero felici le femministe di tutto il mondo, peccato solo che sia tutto pessimamente scritto. La sceneggiatura, dal punto di vista dei dialoghi è debole, poco convincente e fin troppo semplicistica, soprattutto nei momenti di maggiore patos, dove ci si aspetta una battuta ad effetto che faccia brillare gli occhi, per poi trovarsi a reagire con un "ah" e la bocca aperta dalla delusione. Gal Gadot non convince. Discreta nella parte, ma fisicamente poco adatta. Wonder Woman dovrebbe incarnare il prototipo di donna per eccellenza, con le sue forme morbide e burrose, seppur l'ex indossatrice presenti senz'altro un'eleganza , bellezza e grazia che si potrebbero sposare col personaggio. Non le manca la presenza fisica e non si può affermare essere la scelta peggiore se pensiamo a quella che vede la decisione di incorporare il dio Ares nelle vesti di David Thewlis. Scelta di casting terrificante e che ovviamente si ripercuote sulla resa filmica con un antieroe che tutto incute tranne che timore, se non quando ne vediamo l'intero corpo rinchiuso abilmente in un'armatura. Molta enfasi si è data alla contrapposizione tra umano e divino con quadrature titaniche e solenni di Gadot che sovrasta con fare titanico tutto ciò che la circonda. Con la sua purezza e i suoi valori Wonder Woman si impone prepotentemente verso un'umanità stolta e senza morale (seppur l'inevitabile happy ending ponga un dato salvifico e positivo verso il genere umano) che combatte guerre che neanche comprende e che è pronta a auto sterminarsi pur di avere la meglio su suoi stessi simili. Il dogma proposto non è nulla di nuovo, ma la scelta di mettere in risalto il lato deifico e i peccati dell'umanità in un passato che si tende facilmente a dimenticare, alza un po' il tiro e forse avvicina il film alle ragioni alla base della creazione del fumetto.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo film. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.