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A Nobuhiko Obayashi

Nobuhiko Obayashi

  Nobuhiko Obayashi è un regista, sceneggiatore e montatore giapponese di pellicole e spot pubblicitari, noto soprattutto per il suo stile visivo surrealista.

  Comincia la sua carriera come una delle figure più influenti del cinema sperimentale nipponico fin dagli Anni Sessanta, lavorando tra televisione e cinema, ma principalmente dirigendo commercials. Poco conosciuto al di fuori dell’arcipelago asiatico e con cinquant’anni di carriera, è uno dei registi più prolifici del Giappone, attivo ancora oggi.

  Nato il 9 gennaio 1938 nella città di Onomichi, è il primogenito in una famiglia di soli medici. Dopo la partenza del padre al fronte per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Obayashi venne spedito dai suoi nonni materni che si presero cura di lui per tutta la durata della sua infanzia e della sua adolescenza. Particolarmente interessato ad attività artistiche come il disegno, la scrittura e la musica (sa suonare il piano), sviluppò una propensione per l’animazione e il cinema. Sotto pressione di suo padre, presentò domanda per entrare nella facoltà di medicina, dove venne immediatamente accettato, grazie al buon esito degli esami di ammissione. Ma quella non era la strada che Obayashi voleva seguire e così abbandonò molto presto gli studi per seguire le sue ambizioni artistiche.

  Ammesso nel 1956 alla facoltà d’Arte dell’Università di Seijo, comincia a lavorare firmando cortometraggi di 8 e 16 mm. Verso la fine degli studi universitari, focalizza tutta la sua attenzione su una serie di film sperimentali, diventandone uno dei massimi esponenti assieme a Shuji Terayama e Donald Richie.

  Nelle sue prime opere sperimentali, Obayashi utilizza tecniche d’avanguardia che reintegrerà poi nei suoi vari film a soggetto. Malgrado tutta la sua filmografia abbia comunque la tendenza a raccontare la sua vita, mantenendo quindi una natura personale, riuscirà comunque ad appassionare un largo pubblico, anche grazie a una enorme distribuzione in patria.

  Una volta lasciata l’università, si guadagna da vivere come regista pubblicitario, pur continuando i suoi studi nel genere sperimentale, che comunque sarà una impronta sempre presente anche nelle pubblicità. Il regista, infatti, riuscirà ad attirare l’attenzione del pubblico televisivo con la sua linea visiva surrealista.

  Negli Anni Settanta, dopo una lunga serie di spot destinati a pubblico giapponese viene scelto da alcuni marchi americani per dirigere i loro commercials. Avrà così occasione di lavorare accanto a grandissimi attori di Hollywood come Kirk Douglas, ma anche nomi in ascesa come Charles Bronson.

  Il suo primo lungometraggio arriva nel 1977 con Hausu, una commedia horror all’interno della quale mischia fotografia e tecniche cinematografiche ultramoderne per ottenere degli effetti speciali che siano degni del suo tanto amato cinema sperimentale. Il film ha un discretissimo successo e, ancora oggi, è considerato uno dei cult più importanti e rilevanti del cinema giapponese.

  A partire dagli Anni Ottanta, continua a dirigere pellicole adottando però una forma stilistica più popolare e semplice. A questo punto, sente di dover cambiare anche registro di contenuto e si interessa alle pellicole di formazione, sviluppando trame sul passaggio all’età adulta, ma che mantengono comunque alcuni elementi fantastici del suo cinema surrealista. Firma, così, anche Tenkôsei (1982) e Futari (1991).