A Recensione DVD - Frammenti di paura

Recensione DVD - Frammenti di paura

 

Il regista del film di culto Vanishing Point (Punto Zero, 1971), Richard C. Sarafian, nel 1970 esordiva nel lungometraggio con Frammenti di Paura, un thriller dalle atmosfere morbose, polanskiane, laddove il protagonista (l’ottimo David Hemmings reduce dal clamoroso successo di Blow up di Michelangelo Antonioni), un giovane con trascorsi legati alla tossicodipendenza, si ritrova coinvolto nel misterioso omicidio della zia, avvenuto nella splendida cornice delle rovine di Pompei, dove è ambientato il prologo del film. Incredulo di fronte al funesto avvenimento, Tim (Hemmings) comincia, visti gli scarsi risultati ottenuti dalla polizia italiana, ad indagare sull’accaduto, ma ben presto diventa il bersaglio di una manovra di depistaggio e di intimidazione mossa da una fantomatica associazione gerontocratica capeggiata dalla stessa zia, che tenta in ogni modo di distoglierlo dall’intento di proseguire le sue ricerche. Ma la trovata del film, che lo eleva da genere squisitamente ‘giallo’, è l’aver creato una situazione di intrigante ambiguità, giacché durante la visione emergono moltissimi elementi che segnalano un marcato disturbo mentale del giovane investigatore, e, dunque, ciò che di primo acchito appare come una minaccia proveniente dall’esterno alla fine sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo perché il film rimane sospeso nel dubbio) generato dalla mente dello stesso protagonista, e lo spettatore è più volte convocato a decidere sulla salute psichica di Tim, il quale, in buona fede, cerca solo di fare chiarezza sul caso col risultato di aumentarne a dismisura l’intricatezza.

Ci sono delle sequenze particolarmente riuscite, come quella delle nozze di Tim con Juliet, dato che per un precedente avvertimento giunto al ragazzo, in cui si invitava a fare attenzione all’incolumità della giovane sposa, durante la celebrazione del rito il neo scrittore (Tim nel frattempo ha pubblicato un libro di grande successo), colto da un delirio paranoide (o semplicemente innervosito da una concreta minaccia), va in escandescenze, scagliandosi contro l’inquietante signora Gray, grande amica della defunta zia, che, in quanto appartenente alla misteriosa associazione, attenterebbe alla vita della paziente fidanzata del protagonista. Il surrealismo della scena è davvero azzeccato, ed è proprio in questo decisivo passaggio che il germe del dubbio iniziale  si rafforza, spiazzando lo spettatore che davvero fatica a distinguere tra realtà e sua fantasmatica percezione.

Da segnalare anche le splendide musiche di Johnny Harris, le quali, attraverso sostenute sezioni ritmiche a base di batteria e percussioni, ben restituiscono il crescente senso di ansietà che pervade l’animo di Tim, sempre più scosso dall’esito degli avvenimenti e incapace di cogliere con lucidità quanto accade intorno a lui. Il finale, che ovviamente non sveliamo, pur prendendo una direzione netta, non dissipa le nubi che aleggiano sulla sorte del protagonista, ma, evidentemente, era proprio questo l’intento degli autori, ovvero lasciare un senso di sospensione che permettesse a chi guarda di trarre le proprie conclusioni. Nel film di Sarafian c’è anche spazio per una piccola partecipazione di Adolfo Celi, anch’esso reduce da grandi successi internazionali quali Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono, Masquerade e il Diabolik di Mario Bava. Breve cameo anche per Angelo Infanti che, all’inizio del film, interpreta un intraprendente cameriere che ammalia le attempate turiste dello splendido sito di Pompei.

Pubblicato da Sinister Film e distribuito da CG Entertainment, Frammenti di paura è disponibile in dvd, in formato 1.85:1 con audio in italiano e inglese (DD Dual Mono) e sottotitoli opzionabili. Nei contenuti speciali il trailer originale dell’epoca.

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