A Recensione Blu-Ray - Vampire

Recensione Blu-Ray - Vampire

 

Non vi fate ingannare dal titolo, perché Vampire del regista, video artist e documentarista giapponese Shunji Iwai, sfrutta solo in piccola parte l’iconografia sempre verde degli essere immortali assetati di sangue (come, d’altronde, quella degli inossidabili zombi), per creare una storia in cui ciò che viene messo a fuoco è il rapporto con l’altro. Il protagonista, Simon (interpretato dalla star Kevin Zegers), è un giovane professore di biologia, il quale non è, a rigore, un vero vampiro, non soffre la luce del giorno, né i crocifissi, piuttosto, per evitare di nuocere, nella ricerca ossessiva di nutrimento, le sue prede, si mette in contatto con donne che sono in procinto di suicidarsi, di cui, dopo il decesso, succhia il sangue, ma senza mordere; da uomo di scienza qual è, preferisce aspirare il liquido rosso dal loro corpo, in maniera asettica, bevendo poi il contenuto dalle provette così riempite.

La sceneggiatura è assai originale: Shunji Iwai, che ha anche scritto il film, costruisce una storia non già vista, che diviene metafora della difficoltà di relazionarsi, laddove l’atteggiamento parassitario del vampiro (che vuole sangue, ovvero vita, e non dà nulla in cambio) urge una correzione, affinché si riequilibri ‘l’economia psichica’ dei rapporti. Seguiamo il percorso del cambiamento interiore del protagonista che, dopo aver mietuto, a suo modo, un certo numero di vittime, non riesce più a sostenere il peso di un rimorso che mina lo stesso appetito che lo aveva mosso. Le donne che gli gravitano intorno scandiscono  un mutamento che lo inchioda alle sue responsabilità, tant’è che, pur avendo alla fine compreso la necessità di modificare completamente la sua vita, Simon dovrà espiare il male compiuto.

Partecipa al film, nei panni della madre, Amanda Plummer, che il regista ‘addobba’ con numerosi palloni gonfiabili (e qui si vede chiaramente il tocco del video artist), e vederla muoversi all’interno degli spazi domestici così agghindata provoca una sensazione straniante, come se la donna fosse divenuta un’opera d’arte vivente ad uso di uno spettatore, a quel punto un po’ disorientato. Si, perché Vampire non dà punti di riferimento, utilizza il genere in maniera un po’ cinica, se ne fa beffa, e il risultato è un film senza dubbio d’autore, con una visionarietà interessante, che stimola non poche riflessioni. Insomma, non il solito film di vampiri che sarebbe forse piaciuto a una folta schiera di teen-ager, ma un’opera complessa, che invita a ripensare i rapporti ai tempi della società liquida.

Siamo ancora in grado di dare, di donarci, di sacrificarci e assumerci responsabilità? Questo, in definitiva, sembra l’accorato appello del regista giapponese, che ci convoca a ripensare ‘l’altro’, il nostro rapporto con esso, che non è, come si potrebbe di primo acchito pensare, facoltativo, ma ci costituisce in quanto soggetti. I freezer, che abbondano nel film, in cui sono contenute le carcasse delle ragazze, forniscono la rappresentazione perfetta delle odierne relazione, laddove ‘l’altro’ è congelato, e quindi ridotto ad uso e consumo di chi, invece, dovrebbe fargli spazio e accoglierlo (seguendo la sempre illuminante lezione di Levinas).

Vampire è, al netto di queste considerazioni, un film originale e intenso, e fa piacere che Midnight Factory lo abbia adottato nella sua bella e ricca collana. Ne consigliamo caldamente la visione.

Distribuito da Midnight Factory per Koch Media, Vampire è disponibile in blu ray in formato 1.78:1 con audio in italiano e originale (DTS-HD Master Audio) con sottotitoli opzionabili. Nei contenuti extra il Making of e il trailer.

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