A Recensione Blu-Ray - The Road Of The Dead - Wyrmwood

Recensione Blu-Ray - The Road Of The Dead - Wyrmwood

 

Zombi, zombie, zombie: non ce ne libereremo mai. Forse perché, come faceva notare qualcuno, quando un piatto è particolarmente riuscito non stanca mai davvero, o meglio, prima o poi, anche se consumato più volte, tornerà a stimolare l’appetito. L’iconografia inventata da George A. Romero, seppur modificata nel tempo da una fitta serie di riformulazioni, non cessa di esercitare un’imperitura attrazione, in quanto il desiderio di continuare a vivere anche dopo la morte, e, dunque, di sfidare le leggi che regolano il mondo, con tutti gli effetti collaterali che tale tentazione comporta, incarna in maniera esemplare quella che Lacan chiamava la pulsione di morte, ovvero la ‘lamella’, quel resto indivisibile che, né morto né vivo, insiste, e che non può in nessun modo essere catturato all’interno dell’ordine simbolico.

Si scusi l’agile premessa, che è anche una dichiarazione circa l’imprescindibilità di un archetipo cinematografico ormai radicato, ma l’ennesimo film sui morti viventi non poteva non essere preceduto da una breve introduzione che ne legittimasse l’esistenza. The road of the dead –Wyrmwood, pellicola australiana a basso costo, diretta dal trentottenne Kiah Roache-Turner, è una deliziosa variante di quanto abbiamo finora veduto: innanzitutto perché l’epidemia all’origine del contagio è dovuta a un evento astrale (una pioggia di stelle cadenti), e poi perché questo stesso fenomeno (cui sono immuni solo i soggetti con un certo gruppo sanguigno) ha provocato il depotenziamento energetico degli usuali combustibili (la benzina in particolare) e, paradossalmente, i non morti, solo durante il giorno, producono delle emissioni gassose, che, vista l’improvvisa scomparsa delle consuete risorse, vengono utilizzate come propellente sostituivo. Ci troviamo di fronte alla bizzarra situazione per la quale i protagonisti catturano i temuti mostri e con una mascherina applicata sulla bocca li utilizzano per far muovere le automobili, altrimenti fuori uso. Questa trovata, che probabilmente allude al pessima gestione delle energie disponibili sul pianeta terra, già da sola vale il prezzo del biglietto; ma non è finita: nel frattempo l’esercito, che cerca di contenere i danni provocati dalla contaminazione, compie dei crudeli esperimenti sia sugli zombi, sia sugli esseri umani, per verificare come avviene il contagio. La malcapitata Brooke (una sensuale e indomita Bianca Bradey), divenuta la cavia di un sadico ricercatore, riesce a sfuggire, col risultato che, né morta vivente né essere umano, sviluppa l’imprevedibile capacità di controllare i movimenti dei terrificanti divoratori di carne.

Insomma, come si può facilmente intuire, gli sceneggiatori (lo stesso Kiah Roache-Turner e Tristan Roache-Turner) non si sono risparmiati e, seppur in parte incompleto (nel senso che il film avrebbe dovuto sviluppare meglio e maggiormente l’interessante trama), The road of the dead risulta un interessante divertissement che non mancherà di appassionare gli accaniti sostenitori del genere zombesco. Un’ora e mezza di puro intrattenimento (ma anche con qualche non raro barlume di riflessione) che non conosce tempi morti, anzi sin da subito si entra nel cuore dell’azione che si dipana senza interruzioni per l’intera durata del film. Un altro tassello che si va ad aggiungere al complesso mosaico di un genere che probabilmente non troverà mai – per le considerazioni di cui sopra – un completamento definitivo.

Pubblicato e distribuito da Koch Media nella collana Midnight Factory, The road of the dead – Wyrmwood è disponibile in blu ray, in formato 1.78:1, con audio in italiano e originale (DTS-HD Master Audio) e sottotitoli opzionabili. Nella sezione extra: Backstage; Scene tagliate; Post-produzione; Produzione; I diari di Wyrmwood; Trailer.

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