A Recensione Blu-Ray - Scare campaign

Recensione Blu-Ray - Scare campaign

 

Interessante, non c’è che dire, il gioco di intersezione di piani di realtà (e della percezione che personaggi hanno di essi) che si dipana nell’apprezzabile thriller-horror dei fratelli australiani Cameron e Colin Cairnes.

Un programma televisivo realizza candid camera per spaventare i malcapitati di turno, attraverso trovate sempre più terrificanti. L’intreccio, però, si aggroviglia, e si fa molto più avvincente, quando lo spettatore scopre che coloro che partecipano alla messa in scena dello spettacolo, in veste di attori, diventano a loro volta le ignari vittime di una burla (sempre allo scopo di spaventare), ordita cinicamente da chi, nella sala di controllo, cerca di ottenere un effetto più realistico possibile dai propri inconsapevoli interpreti. A ciò si sovrappone, un ultimo, esponenziale, terzo piano, e allo scherzo subentra la violenza della realtà, giacché alcuni personaggi che indossano delle inquietanti maschere irrompono nell’occasionale location televisiva per compiere una vera mattanza, anch’essa filmata e destinata all’onnivora platea del web.

Al di là della costruzione narrativa che ha consentito, in maniera assai originale, di tessere un crescendo di tensione che risulta molto efficace, Scare Campaign solleva temi assai interessanti, laddove, come per il precedente e discussissimo A Serbian Film, lungometraggio divenuto un caso, censuratissimo ovunque, cioè che viene messo potentemente a fuoco è la questione dei limiti della ‘filmabilità’. Dunque, in un certo senso, l’argomento non è nuovissimo, altri cineasti se ne sono occupati, in modo diverso ma non meno opportuno; eppure la prolificazione dello sguardo prodotta nel film dalla presenza massiccia di videocamere, posizionate ovunque, impone una riflessione ulteriore sulla dilatazione spazio-temporale che si viene a creare, la quale scompagina l’ordine simbolico, torcendolo, sottoponendolo a un’estenuante modificazione, fino a comportare lo svanimento dell’esile soglia che separa la realtà dalla rappresentazione di essa. Chiariamo subito che Scare Campaign non riesce a ottenere il tanto agognato superamento della rappresentazione (questione decisiva per giudicare il valore di un’opera), ma, nonostante ciò, il virtuosismo di scrittura, e anche di regia, provoca una continua e tale dislocazione delle prospettive da produrre una vertigine in cui sprofonda l’occhio dello spettatore, in un gioco di rimandi in cui il soggetto subisce un attentato alla propria identità, sottoposta com’è a un’inversione continua tra verità e finzione. Si giunge, insomma, al confine dell’ordine simbolico, anche se manca – ma non è una critica questa, ci mancherebbe, piuttosto un’osservazione – la radicalità di un gesto che davvero inneschi una trasfigurazione.

Chiaramente non si poteva chiedere di più a un film horror che, probabilmente, non aveva ulteriori ambizioni se non quella di intrattenere abilmente un pubblico ansioso di essere spaventato a morte. Scare Campaign svolge egregiamente il suo compito, scorrendo piacevolmente per circa 90 minuti, e in più ha il non trascurabile merito, come si è detto, di stimolare riflessioni tutt’altro che scontate su temi che, mai come oggi, necessitano della più viva attenzione. Ne consigliamo, dunque, la visione, per tornare a interrogarsi su quanto l’atteggiamento intenzionale, quello che vorrebbe riportare tutto all’interno del visibile, dello scibile, finanche ‘imbellettando l’orrore’, possa o debba essere contenuto. Il cinema, quindi, ritorna ad incarnare una macchina filosofica che produce concetti, anche e soprattutto involontariamente, dimostrando in tal modo che non solo non è morto, come tanti affermano, ma è pronto più che mai a dare corpo a ciò che per sua natura sfugge alla presa del linguaggio.

Distribuito da Koch Media, Scare Campaign è disponibile in blu ray, in formato 2.35:1, con audio in italiano e originale (DTS-HD Master Audio) e sottotitoli opzionabili. Nei contenuti extra: Making of e Trailer.

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