A Intervista ad Angela e Marianna Fontana

Intervista ad Angela e Marianna Fontana

LE GEMELLE DI “INDIVISIBILI” INTERVISTATE AL FESTIVAL DEL CINEMA DI TALLIN

NUOVE  E SANE GENERAZIONI IN CONTROTENDENZA

A settembre è uscito in tutte le sale d’Italia Indivisibili, un interessante dramma di Edoardo De Angelis, sorprendente regista di film molto diversi, come Mozzarella Stories (2011) e Perez (2014), al suo terzo lungometraggio. Il film racconta, in un casertano totalmente trasfigurato, ed estremamente elegante nel suo essere gelido, sintetico e fuori dal tempo, la conquista di libertà ed indipendenza da parte di Viola e Daisy, due gemelle siamesi strumentalizzate dalla loro famiglia, chiaro omaggio alle Daisy e Violet Hamilton di Freaks, di Tod Browning.

La loro è la storia di una separazione e lacerazione emotiva, naturale conseguenza della crescita, ben espressa nell’estrema fisicità del rapporto raccontato dal film. Flirtando con il grottesco e il surreale, in un ambiente contaminato da superstizione ed ignoranza, la vicenda delle giovani madonne della canzone napoletana, fenomeni da baraccone di Castel Volturno, racconta uno sviluppo necessario e difficile.

Il film è stato presentato al MFF di Milano, al Festival di Venezia nella sezione Giornate degli Autori, è stato estremamente apprezzato a Toronto, alla Casa del Cinema di Roma e al PÖFF di Tallin e ovunque, come ci raccontano le ragazze, << ha suscitato le medesime reazioni, ed emozioni, riuscendo a raccontare, anche se in un ambiente estremamente caratterizzato, sentimenti universali>>.

Angela e Marianna Fontana (rispettivamente Daisy e Viola), al loro incredibile esordio cinematografico in questo film e che abbiamo avuto il piacere di incontrare a Tallin, in Estonia, per la sezione International Premiere, sono due ragazze che colpiscono subito per la loro trasparenza. Senza particolari fronzoli o atteggiamenti da diva, raccontano con estrema professionalità della loro passione per la canzone, che le ha portate, ancora quattordicenni, alla vittoria in Area SanRemo 2013, ai bootcamp di X Factor 8, e alla 5° edizione del talent show di Rai Uno “Ti lascio una canzone”. Come nel film, le gemelle appena diciottenni tendono a sottrarsi alla ribalta, preparandosi in funzione delle loro passioni, ed inseguendo una normalità priva di riflettori. Sono attrici che si sono rivelate estremamente competenti: serie, senza fumo negli occhi, che hanno a cuore l'arte più che loro stesse. Il contrario insomma di quel che ci si aspetta dall'edonismo della società del “voyeurismo diffuso”, che persegue i soliti 15 minuti di celebrità.

<<È stata un’esperienza fondamentale per noi>>, racconta Angela, felice, ma anche consapevole e disincantata, << questo film ci ha insegnato moltissimo, anche sui noi stesse e sul nostro rapporto. C’è molto della nostra personalità in questa pellicola, anche per il modo in cui è nata e si è sviluppata. Quando ancora eravamo minorenni il produttore, che ci conosceva per il nostro legame con il mondo della musica, ci ha contattate facendoci leggere la sceneggiatura e ritenendoci adatte alla parte, che abbiamo accolto con estremo entusiasmo. Da lì è cominciato un lungo periodo di preparazione: attoriale, fisica, ed anche di scrittura cinematografica, perché raccontando di volta in volta ad Edoardo l’essere sorelle e gemelle, i personaggi sono stati plasmati anche sulle nostre caratteristiche psicologiche >>. Cosa che si nota da subito, osservando la dolcezza di Angela e la spigolosità ed intensità di Marianna, e che ha contribuito a donare al film una patina di particolare realismo. <<È stato anche molto faticoso>>, racconta sempre Angela, <<eravamo sicuramente aiutate, nella disinvoltura, da anni di esibizioni canore, ma per entrare nella parte abbiamo faticato, studiato, e ci siamo sottoposte a mesi di esercizio unite da una protesi fisica di silicone, che ci fondeva in un solo corpo, creata dagli specialisti di Makinarium (nd: autori degli effetti speciali di Il racconto dei racconti, di Matteo Garrone): ogni giorno erano cinque ore di trucco  e di preparazione … >>.

Marianna ci racconta che: <<Il pubblico ha apprezzato tantissimo il film, tutti si sono complimentati e ci hanno raccontato quanto la storia li abbia emozionati. È stato incredibile fare parte di un progetto che ha saputo far riflettere, emozionare, trasmettere passione e vita. Interpretare Dasy Viola è stata un’emozione unica: noi siamo gemelle, essere siamesi è diverso, devi sempre fare qualcosa con l’altro, fa male, ma ti aiuta a maturare come persona e ti fa riflettere su cosa significhi accettarsi per quello che si è. Abbiamo un’affinità mentale molto forte e lavorare insieme sui personaggi è stato particolare, perché ovviamente nella vita siamo indipendenti l’una dall’altra, anche se ci completiamo. Viviamo il nostro essere gemelle come un dono, ci vogliamo bene, siamo migliori amiche e questo film ha abbattuto in noi una soglia di intimità che non avevano mai oltrepassato>>

Nella loro strepitosa recitazione, la sofferenza e lo sforzo fisico si sentono e si vivono. Le ragazze del film si conquistano la possibilità di affermare la propria identità e lo fanno fuggendo dal reality perenne a cui la famiglia le sottopone: un percorso antitetico rispetto a quello tanto agognato dalle ragazzine di oggi, che cercano la ribalta e l’esposizione continua. Viola e Daisy si allontanano dai riflettori e conquistano la propria individualità e personalità. Lo spaccato realistico ed intimo che scaturisce dal film, come dice Angela, <<dà vita ad una storia che è importante conoscere, per capire cosa conta davvero nelle nostre vite: per non perdere il contatto con la realtà delle nostre idee e sentimenti, in funzione dell’illusorietà di un mondo esterno che ci consuma come oggetti>>.

Angela Fontana vorrebbe continuare nell’esperienza di attrice e ha già lavorato a I due soldati, film di prossima uscita di Marco Tullio Giordana. Anche Marianna vorrebbe ripetere l’esperienza, ma con estrema coscienza ci dice che: <<si, sarebbe bello, ma ci vuole tanta fortuna e bisogna anche vedere cosa ti viene proposto, di volta in volta: se sono storie che è importante raccontare e che hanno senso e valore>>.

Due ragazze che comunicano passione, gioia di vivere e sani valori: l’esempio di cui tante nuove generazioni hanno bisogno e la dimostrazione vivente che si può essere persone serie e bravi professionisti, senza necessariamente lasciarsi contaminare dalle brutture di un certo facile mondo dello spettacolo, che di sensazionale ha solo la sua stessa atrocità.

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