A Intervista a Cecilia Pagliarani, videoeditor

Intervista a Cecilia Pagliarani, videoeditor

 

1)Visto che magari non tutti sono a conoscenza delle dinamiche riguardanti la figura professionale dell'editor, ci può spiegare in breve quali sono? A quale punto della produzione viene coinvolta in genere in un film e/o in un film documentario?

Generalmente nei documentari il montatore arriva dopo che il materiale è stato girato, in un film d'archivio arriva anche prima per poter fare delle verifiche, nel cinema invece il montatore può sia essere sul set per montare i giornalieri sia cominciare a lavorare dopo che le riprese sono finite. La questione è molto elastica: non c'è una vera e propria regola.

 

2)Montare somiglia molto per certi versi alla capacità di saper raccontare nel modo giusto una storia o la Storia con la s maiuscola: quali sono i più grandi piaceri e le più grandi o piccole frustrazioni che si incontrano quotidianamente nel montaggio?

Questo chiaramente varia da persona a persona. Posso dire che le frustrazioni possono essere causate dal fatto che alcune volte il montatore interpreta il materiale diversamente dal regista, però anche questo fa parte, anzi è il bello di questo lavoro: cercare di trovare il meglio nel materiale e magari il meglio sta proprio in queste discussioni. Le soddisfazioni sono quando il film piace, quando qualcuno si rende conto che è stato montato, quando qualcuno ha l'occhio per dire “Questo film è stato montato bene”. Fare il montatore è un lavoro bellissimo, appassionante, ma non si hanno molte soddisfazioni pubbliche. Per quanto riguarda le collaborazioni certe volte si instaurano

dei rapporti di amicizia e di stima bellissimi che durano tutta la vita perché nelle relazioni artistiche c'è qualcosa di più rispetto a quello che viene detto: è il guizzo dell'intelletto che ci può piacere di una persona o di un'altra. Ed è quando magari un regista e un montatore arrivano a fare una cosa a cui nessuno dei due aveva singolarmente pensato, e ci si arriva grazie alla sinergia tra i due, si creano delle amicizie.

 

3)Ci può raccontare qualcosa della sua esperienza con Amelio, in particolare riguardo Felice chi è diverso, uscito da qualche tempo nelle sale?

L'esperienza è stata molto bella, interessante, alcune volte anche un po' difficile. Sono partita con Gianni Amelio per fare le riprese, visto che sono state organizzate dalla mia società di produzione: siamo partiti in quattro e siamo andati a intervistare tutti quanti. Sinceramente non è facilissimo perché ti poni delle domande rispetto a te stesso, alla tua famiglia, al fatto se la tua famiglia farebbe le stesse cose trovandosi in una situazione del genere. E' stato molto interessante e poi il montaggio con Gianni è sempre molto piacevole perché sono tanti anni che ci conosciamo e quindi c'è un divertimento e un piacere nel lavorare insieme, anche in quei momenti in cui ci si scontra per l'idea che si vuole portare avanti. Amelio è una persona molto intelligente, di un'intelligenza viva come quella di un bambino. La notte pensa alle idee che gli vengono per il film: lavorare con lui è estremamente interessante.

 

4)Vista la sua esperienza, come ha vissuto personalmente il passaggio in sala di montaggio tra pellicola e digitale? Il digitale ha permesso un bell'allargamento delle possibilità di sperimentare da parte un po' di tutti, senza essere obbligati ad usufruire di grandi attrezzature professionali, crede che questa sia una piccola rivoluzione?

 

Potrebbe sembrare una cosa brutta, ma in realtà quest'ultima non è una cosa del tutto positiva: l'apertura del mestiere anche a quelli che nell'arte si chiamano “i pittori della domenica”, a chiunque voglia, e che quindi non ci siano più gli ostacoli tecnologici, di per sé è un bene perché tutti ci possono provare, ma è un male quando questa tecnologia diventa facile a livello professionale, perché le cose non sono mai facili, ma fintamente facili. Per quanto riguarda la mia esperienza personale posso dire che – ma il mio è un caso sui generi perché ho iniziato davvero da piccola – ho iniziato prima con la pellicola poi sono passata ad alcune macchine poi ad altre ancora, poi ho un'attitudine rispetto ai computer, quindi non ho mai vissuto il passaggio al digitale come un problema, però continuo a lavorare con la pellicola, perché ho un archivio solo di pellicole. Anche prima continuavo a girare in Super 8 quindi non ho mai perso il contatto con la pellicola, quindi il mio è un caso a parte, però è vero che adesso ci sono dei montatori, come il mio assistente al montaggio, che non avevano mai visto la pellicola: si tratta semplicemente di un'altra generazione, nulla di positivo o negativo.

 

 

5)I progetti che coinvolgono il vostro festival “Il gusto della memoria” e l'archivio nosarchives.com potrebbero svolgere un ruolo decisivo in futuro nella conservazione della nostra memoria e identità culturale e filmica, mano a mano che la pellicola viene sempre meno? Come vive questa piccola grande “missione di salvaguardia”?

Certo, infatti quello che fa il nostro archivio è mettere a disposizione a dei “nativi digitali”, come la vostra generazione, immagini antichissime e quindi farli partecipi e rendere possibile la loro creatività e la loro interpretazione di queste immagini che altrimenti andrebbero perse, anche perché poche persone al mondo possono manipolare la pellicola. Così invece in questo modo potete fare dei videoclip facendovi ispirare da un mondo che non c'è più. Per il resto, diciamo che non la vivo come una missione, ma come una passione che è diventata un lavoro. Poi, certo, c'è un lato molto umano nel fatto di recuperare le memorie di persone che andrebbero perse: non parliamo tanto delle cose degli anni '80, ma ad esempio di filmati degli anni '20/'25. Queste memorie per gli eredi sono appartenute anche a bisnonni: siamo noi a trovarci davanti o al telefono queste persone che scoprono memorie che altrimenti sarebbero andate completamente perse ed è una cosa molto bella, oltre che umana.

il promo video del festival

http://www.youtube.com/watch?v=m3cG3bfASTo&list=UUtRMYvcZnEbsd32Z1joNfqg&feature=c4-overview

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