A Incontro con Spike Jonze

Incontro con Spike Jonze

 

Nella sala Petrassi - in sold-out - dell'Auditorium ha avuto luogo una simpatica chiaccherata sul cinema insieme al regista Spike Jonze, ospite dell'8° Festival Internazionale del Film di Roma, dove il suo nuovo film Her ha vinto il premio della critica online, il Mouse d'oro, e ha fatto vincere come Miglior Attrice Scarlett Johansson per la sua voce. Il regista, vestito molto casual e con un paio di sneaker, offre subito l'impressione di una personalità molto alla mano, empatica e cordiale e lascia intendere con ironia di trovarsi in imbarazzo dinnanzi ad alcune domande un po' troppo intellettuali che gli vengono poste.

Una volta sciolto il ghiaccio, il regista ci comincia a parlare delle riprese di Her, dove era molto sentita la questione dell'equilibrio tra l'intimità delle scene da girare (molti primi piani) e il riuscire a coniugarla e a condividerla con un determinato numero di persone: riducendo in certi casi la troupe al minimo, sei o sette persone, Jonze ha cercato di coinvolgere tutti i presenti e di creare una sorta di “intimità condivisa” sul set.

Il regista afferma poi di aver parlato per più di un anno della sceneggiatura di Her con Joaquin Phoenix (che nel frattempo stava girando The Master di Paul Thomas Anderson) fino a giungere ad una vera e propria graduale trasformazione mentale e fisica in Theodore, quest'ultima caratterizzata da baffi, occhiali e pantaloni a vita altissima. A questo punto le domande spostano il discorso verso il passato del regista, creatore del programma Jackass e regista di famosissimi videoclip musicali: Jonze afferma che la sua è probabilmente la prima generazione ad aver avuto una videocamera personale e che per lui e i suoi amici era normale da ragazzi portarla appresso e fare dei video, senza soffermarsi particolarmente su quale mezzo di comunicazione le cose che giravano sarebbero poi andate a finire.

Per quanto riguarda il suo passaggio di transizione dal mondo dei videoclip e della pubblicità a quello del cinema, ciò che più colpito Spike Jonze è stato il realizzare che non aveva mai lavorato fino a quel momento con gli attori perché in video e commercial non ci sono veri e propri personaggi, motivo per cui ha cercato di concentrarsi molto su quest'ultimi e sugli attori, una volta giunto nel mondo del cinema.

Ricordiamo come i suoi due primi film sono stati Essere John Malkovich e Il ladro di orchidee, due sceneggiature di Charlie Kaufman: Spike Jonze rivela che è in assoluto il suo sceneggiatore preferito, una persona che lo affascina enormemente, la prima da cui va o che chiama quando ha scritto una sceneggiatura. Per entrambi i film Kaufman aveva già scritto una prima stesura, che poi hanno rivisto, sviluppato e riscritto insieme, motivo per cui era difficile dire alla fine da chi era venuta una determinata idea.

Riallacciandosi poi al discorso su Her, si è parlato del suo metodo creativo, che si basa molto sul senso di gioco e del nuovo dei bambini: vedere il mondo come i bambini, come se fosse senza regole e convenzioni, un po' come fa inizialmente anche Samantha in Her, la quale prova per la prima volta alcuni sentimenti, paure e situazioni.

A proposito di quest'ultimo personaggio, Jonze ha rivelato che la voce era interpretata originalmente da un'altra attrice (Samantha Morton) e che solo in seguito (in fase di montaggio) si è reso conto che qualcosa non funzionava, motivo per cui le successive registrazioni della Johansson non sono sempre si è potuto eseguirle in contemporanea presenza di Phoenix.

Per quanto riguarda invece la gestione degli spazi e dei luoghi in Her - girato tra una futuristica L.A. e Shanghai - si è cercato di ricreare un futuro facile, comodo, un futuro in cui la tecnologia consente di fare tutto con estrema facilità, ma dove c'è anche molta solitudine, come oggi.

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