A “I primi saranno gli ultimi” - L’importanza della memoria storica

“I primi saranno gli ultimi” - L’importanza della memoria storica

 “Chiunque fa una scelta rilevante e rinuncia a tutte le altre scelte possibili è chiaro che determina in qualche modo il resto della sua esistenza” (Rossana Platone, figlia di Felice Platone, facente parte della XII Brigata Garibaldi). “Non dirò certo come gli altri che ho vinto la guerra … No, no, non l’ho vinta la guerra … No, no, io ho provato a fare qualcosa, ma non sono che un uomo … (Antoine Pinol, XII Brigata Garibaldi, oggi centenario). Queste testimonianze, visibili all’interno del teaser trailer del documentario I primi saranno gli ultimi, autori Mauro Manna e Pasquale D’Aiello (quest’ultimo regista), attualmente in fase di postproduzione, rendono bene l’idea di quel moto d’animo urgente, spontaneo, caratterizzato tanto dalla forte volontà di difendere l’assetto istituzionale della Repubblica spagnola quanto dalla pregnante umanità espressa nel voler condividere un percorso comune, che tra il 1936 e il 1939 spinse migliaia di uomini e donne dalla varia nazionalità ad abbandonare la propria casa, i familiari, il lavoro, per andare a combattere contro il colpo di stato fascista perpetrato da Francisco Franco.

Persone comuni, oltre 60 mila, insieme a nomi famosi (fra gli altri lo scrittore George Orwell che combatté tra le fila del POUM, Partido Obrero de Unificaciòn Marxista o  Ernest Hemingway come giornalista), molti di loro trovarono la morte, altri sono ancora in vita e proprio sulle testimonianze di questi “ultimi” va ad incentrarsi il citato documentario, andando alla ricerca di un fil rouge che possa legare il senso più intimo della loro scelta, la “normalità” del sacrificio totale per consentire a tutti di vivere in un mondo libero da tirannie e soprusi, alle generazioni che si sono susseguite fino ai nostri giorni, dove, pur fra frontiere aperte e possibile condivisione globale, sembra predominare un individualismo materiale ed ideologico oltre al rifiuto, tra facili revisionismi e calcolati oblii,  dell’insegnamento fornitoci dalla Storia, magistra vitae secondo Cicerone.

Nel processo di ricostruzione storica di quegli eventi il progetto si è sviluppato su diverse fasi, a partire dall’estate 2015: l’incontro con la già citata studiosa Rossana Platone, il cui padre, Felice Platone, amico di Antonio Gramsci, è stato un comandante dello stato maggiore delle Brigate Garibaldi in Spagna partendo dall'Unione Sovietica, l’intenso lavoro di ricerca, che ha portato gli autori in Francia, dove risiedono tre reduci delle truppe combattenti volontarie: Josep Almudever (129esima Brigata Internazionale, Batteria Carlo Rosselli), Vincent Almudever (Battaglione JSU Juventudes Socialistas Unificadas) e Antoine Piñol (XII Brigata Internazionale Garibaldi, Battaglione Arditi, comandato da Guido Picelli). Grazie al sostegno dello storico Giuseppe Aragno, è stato inoltre possibile individuare l'ultimo combattente volontario italiano (inquadrato nell'Esercito Popolare Repubblicano) di cui s'era quasi persa traccia e di cui non ci sono sue precedenti testimonianze: Aurelio Grossi.

I primi saranno gli ultimi è una produzione coordinata da CSI- Consorzio Sperimentazione Immagine ed ha ricevuto il patrocinio dell’ AICVAS - Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna, il montaggio è curato da Giorgia Amodio con la supervisione di Matteo Cusato, le musiche sono di Pasquale Mollo. Attualmente dalle molte ore di girato e filmati di repertorio è stato ricavato il teaser trailer di cui si è accennato ad inizio articolo, e si sta per avviare il lavoro di post-produzione,  cui seguirà la fase distributiva, con il rilascio del film previsto entro la fine del 2016, quando ricorrerà l’80mo anniversario della Guerra Civile Spagnola. Riguardo questi due importanti passaggi si è deciso di dare il via ad una campagna di crowfunding aperta dal 15 maggio su Produzioni dal basso, necessaria per coprire i costi vivi in questa fase del progetto, e retribuire quanti hanno prestato il proprio contributo professionale.

Antonio Falcone

 

 

 

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