A Franny - Conferenza stampa

Franny - Conferenza stampa

Il 23 dicembre 2015 Lucky Red distribuirà in 150 copie Franny, il nuovo film indipendente che vede protagonista Richard Gere nei panni di un filantropo tanto generoso quanto particolare e misterioso. Il famoso attore americano ha per l'occasione presentato la pellicola alla stampa italiana a Roma ed ecco cosa ha raccontato.

Dopo Time Out of Mind, dove interpreti un homeless, con Franny affronti un altro ruolo difficile: a cosa è dovuta questa scelta?

Più un ruolo è difficile, più è divertente. In realtà oltre a Franny, ho interpretato ultimamente anche un altro personaggio interessante anche in Oppenheimer Strategies, film girato anch'esso con un budget ridotto in pochi giorni. Anche quando le persone sembrano semplici, basta scavare un po' in qualsiasi personaggio per capire che non è così sotto la superficie. Qualcuno però in effetti mi ha fatto notare che ho interpretato due disoccupati di seguito dopo Time Out of Mind perché anche Franny non ha un lavoro...

Cosa ha cambiato della sceneggiatura scritta dal regista Andrew Renzi? Quale delle molteplici sfumature del personaggio è stata più complicata da interpretare?

Non credo esista una sceneggiatura che non sia cambiata in corso d'opera nella mia esperienza. Quando si arriva sul set si percepisce una pressione diversa e ci si comincia a preoccupare maggiormente della questione estetica. Capita sempre così, anche in montaggio e si discute dei cambiamenti con i produttori, finché questi a un certo punto ti fermano. Il film avrebbe potuto affrontare diversamente certi temi, mettendo l'accento sullo stalking o sulla dipendenza: a me piaceva il fatto che fossero coinvolti tutti gli aspetti, anche quello dell'umorismo. Ad esempio l'aspetto sessuale del protagonista rimane misterioso: alle prime proiezioni test capitava che ci chiedessero se Franny fosse gay o meno, ma non volevamo etichette e categorie perché sapere il suo orientamento sessuale era indifferente per la storia.

Com'è stato lavorare con il regista esordiente?

Il regista aveva inventato questi interessanti personaggi quindi in un certo senso sapevo già con chi avevo a che fare, oltre aveva girato diversi cortometraggi e ha una conoscenza profonda dello stile. Più parlavamo più ero convinto di aver fatto la scelta giusta. Ogni tanto sul set poteva capitare come normale che chiedesse qualche consiglio, vista la mia esperienza. Andrew è un regista di grande talento e sono contento che abbiamo realizzato questo film. La fiducia tra di noi è aumentata anche perché sapevo quanto fosse coinvolto personalmente nella storia (analogamente a quanto è accaduto con Arbitrage): la casa intorno a cui ruota il film la conosce fin da bambino e in un certo senso aveva già tutto dentro. Intorno a lui poi c'è stato un team produttivo affiatato e di esperienza.

Farebbe film in Italia? Con quale regista?

Certo, perché no? Sono molto aperto a lavorare in Italia, ma ovviamente sono tante le ragioni per cui si arriva a realizzare film, in una sorta di alchimia e magia che non è ancora capitato che avesse luogo qui. Si pensava di partecipare al prossimo film di Bertolucci ma ci sono tanti registi italiani di talento e non escludo questa possibilità.

Qual è il suo rapporto con i sensi di colpa?

Chi non ne ha? Tutti ne abbiamo. Franny è un personaggio misterioso e complesso ma come lo stiamo tutti ed è questa la cosa che mi interessa di più. Non mi piacciono i film dove avviene a un certo punto una sorta di illuminazione e si arriva a scoprire e capire la causa di tutto. Più viene mantenuto il mistero della vita e più ci avviciniamo alla realtà, senza necessariamente dover spiegare tutto quello che succede e perché.

Risulta più difficile trovare finanziamenti per questo tipo di film dove tutti non è spiegato fino in fondo a differenza dei film mainstream?

Sicuramente la situazione dei costi cinematografici in Italia e negli Stati Uniti è molto diversa. Mentre da voi un film da 6, 7 o 8 milioni di dollari è già un film dal budget piuttosto elevato, negli Usa con questo budget si può praticamente fare qualsiasi tipo di film e il costo ridotto aiuta a mantenere la freschezza e la spontaneità nell'approccio. Sono disponibile a fare questi film a basso costo e, visti i precedenti nella mia carriera, posso per fortuna permettermi anche film dove vengo pagato meno.

Quali storie cerca in questo momento della carriera? Farebbe una serie televisiva?

Non ho mai avuto un piano nel corso della mia carriera, sono stato sempre molto istintivo nel bene e nel male. Quando mi arriva una sceneggiatura, ci sono in genere due tipi di reazioni da parte mia: ad alcune tengo molto e le voglio fare a tutti i costi (come il caso di Time Out of Mind a cui ho lavorato per 12 anni). Altri script arrivano trasversalmente all'improvviso e me ne innamoro al punto che voglio assolutamente vederle vivere... La maggior parte dei film a cui partecipo arriva in quest'ultimo modo. Le storie devono avere umanità e rendere la complessità degli esseri umani, anche in una commedia romantica. Per quanto riguarda la seconda domanda, forse perché ho una certa età, sono abituato all'esperienza cinematografica. D'altra parte è vero che ultimamente vediamo prodotti straordinari in TV, anche migliori di quelli che vediamo ultimamente al cinema, ma vorrei che non si rinunciasse mai completamente all'esperienza della sala. Ho la consapevolezza che le storie piccole come queste sono destinate ad esser relegate sempre più a piccole sale o alla TV ma spero che continuino a esistere posti dove questi film vengano proiettati in futuro.

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