A Anna Magnani, la Biografia

Anna Magnani, la Biografia

È uscito lo scorso novembre, a quarant’anni dalla sua morte, Anna Magnani. La biografia, libro dedicato all’attrice romana e presentato nuovamente dalla sua autrice Matilde Hochkofler presso il Museo Interattivo del Cinema a Milano.

Il testo, corposo ma scorrevole quanto un romanzo, non è solo un racconto della vita dell’indimenticabile attrice, bensì contiene ricordi e lettere custodite dal figlio Luca, il quale ha messo a disposizione dell’autrice un ricchissimo patrimonio di fotografie, progetti e sceneggiature inviate da registi celebri o semi-sconosciuti. L’incontro con la scrittrice ha messo in luce alcuni degli aspetti più intimi della vita di Anna Magnani, anti-diva per eccellenza: ad esempio, viene svelato come la sua vocazione artistica sia nata da un bisogno estremo di sentirsi amata ed apprezzata. Abbandonata dalla madre e senza mai sapere chi fosse suo padre, Anna viene cresciuta dalla nonna “tra una lacrima di troppo, e una carezza in meno”. Da questa esigenza di amore nasce la sua passione per la recitazione, fatta di istinto ma anche di studio e di ricerca presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica. Le sue doti di interprete tragica e drammatica si uniscono ad una vis comica non indifferente, tanto che la sua carriera inizia prima entrando a far parte della compagnia teatrale diretta da Dario Nicodemi, per poi passare alla rivista (ovvero l’ avanspettacolo), in cui lavora in una serie di spettacoli a fianco di grandi nomi come Totò e Aldo Fabrizi.

Il libro racconta anche dei rapporti turbolenti della Magnani con i diversi registi con cui ha lavorato: non solo Roberto Rossellini, (con il quale nacque una relazione sentimentale) che le regalò fama internazionale dirigendola in Roma città aperta, ma anche Luchino Visconti, con il quale l’attrice ebbe un rapporto burrascoso (l’autrice parla di liti clamorose sul set de Bellissima) ma anche stima e rispetto reciproco. Il carattere forte e deciso della Magnani non era semplice da tollerare, soprattutto da parte dei registi che vedevano valicare il proprio territorio dal temperamento dell’attrice romana. Il libro racconta anche, attraverso una serie di corrispondenze, i rapporti tra Cinecittà e Hollywood negli anni Cinquanta, periodo d’oro per la cinematografia sia italiana che americana: “Nannarella”, infatti, venne diretta da Daniel Mann nei panni di una donna mediterranea e passionale (parte scritta appositamente per lei da Tennessee Williams) ne La rosa tatuata del 1955, ruolo per il quale l’attrice vinse il premio Oscar (il primo conferito ad un’interprete italiana).

Nei ricordi impressi nella biografia emergono anche i progetti tanto desiderati ma mai compiuti effettivamente da Anna Magnani: la Hochkofler rivela che, oltre alla mancata partecipazione come protagonista in Ossessione (1943) di Visconti (l’attrice dovette rinunciare per il suo stato di gravidanza), anche il ruolo di Cesira ne La Ciociara era stato scritto originariamente per lei da Alberto Moravia, ma Anna rifiutò quando le dissero che la parte della figlia sedicenne sarebbe stata interpretata da Sofia Loren.

Insomma, quella di Matilde Hochkofler è la biografia più completa mai dedicata ad Anna Magnani, donna dal carattere forte ma dotato di una grande sensibilità, che non riusciva a separarsi dalla sua figura di attrice, tanto che era in grado di recitare solo una parte: se stessa. Dando vita a personaggi indimenticabili, Anna Magnani ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema e nei cuori degli spettatori.

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