A A proposito di Persona

A proposito di Persona

Uno dei film più profondi della storia del cinema. Persona è un'opera che si presta a molteplici chiavi di lettura, tanto che lo scrittore Alberto Moravia riuscì ad analizzare il film da quattro ambiti diversi. Al di là dei significati ciò che spicca maggiormente è il cambio di prospettiva che Bergman dà a metà  film quando le due protagoniste, fino a quel momento ben distinte, si scambiano i ruoli come se fossero due esseri complementari. Appare evidente come per Bergman il fatto di dover condividere con sofferenze derivate da pulsioni del nostro inconscio è il tratto che rende identici tutti gli esseri umani. Il regista svedese è così il narratore di un mondo governato da spinte emotive che portano le nostre azioni verso sentieri inesplorati e tremendamente pericolosi. L'esistenza umana sembra così una fitta ragnatela in cui ognuno fa il gioco che gli è consentito fare fino a quando la tela non si spezza e non c'è più equilibrio. Alla fine l'unica certezza dell'individuo è proprio il ruolo pieno di ipocrisie che ci si è costruiti all'interno della società. Nonostante il tentativo di fuga dalla realtà Elisabeth è condannata al suo ruolo di attrice anche nel momento in cui sceglie di non parlare più. Rispetto ad Alma, Elisabeth è su un altro piano della scala sociale e questo impedisce alle due di creare un rapporto autentico. La scelta di non parlare di Elisabeth viene vista dalla sua dottoressa come l'estremo tentativo di andare verso l'essenza a discapito dell'apparenza. Anche nel momento in cui non proferisce parola, però, Elisabeth fa la parte del carnefice in una società che condanna la libera espressione. Non a caso il dramma di Alma inizia proprio nel momento in cui si apre completamente e rielabora i suoi traumi che fino a quel momento erano rimasti seppelliti dalla quotidianità. Da un punto di vista emotivo però Alma sembra avere maggiore consapevolezza del proprio stato perchè sembra sapere quale sia il motivo che l'ha portata ad abortire. Elisabeth invece vorrebbe l'essenza senza conoscerla e risulta particolarmente inquietante il momento in cui Alma le descrive freddamente il processo che l'ha portata ad odiare suo figlio. Più che regista, Bergman sembra il demiurgo del film: il cineasta svedese gioca con le inquadrature e con le ombre senza dare alle due protagoniste la possibilità di scappare dal proprio inconscio e dal proprio destino. Notevole la scelta delle proiezioni che spaccano in due il film e disorientano lo spettatore così come si rivela geniale la sovrapposizione dei volti che indica l'unicità del genere umano. Le due attrici Bibi Andersson e Liv Ullmann danno vita ad un'interpretazione intensa e drammatica. Film di incredibile complessità, tanto che lo stesso Bergman dichiarò di essersi spinto al massimo delle sue possibilità sostenendo che sotto certi aspetti Persona gli salvò la vita. Assolutamente da vedere.

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.