A 68mo Festival del Film Locarno, “la casa delle immagini”

68mo Festival del Film Locarno, “la casa delle immagini”

Decisamente suggestiva, e dalla valida visionarietà cinematografica, la rappresentazione offerta da Carlo Chatrian, Direttore Artistico del 68mo Festival del Film Locarno (5-15 agosto), volta a visualizzare il grande schermo e la stessa kermesse svizzera come “casa delle immagini”. L’ispirazione è stata offerta dalla circostanza che lo sfondo offerto da varie abitazioni va ad inserirsi  nel nucleo narrativo di molti film in programma, a partire dalla pellicola d’apertura, Ricki and the Flash, diretta da Jonathan Demme, che in Italia uscirà il 10 settembre, col titolo Dove eravamo rimasti. Spazi abitativi al cui interno è possibile ritrovare e condividere sentori affettivi che si ritenevano ormai del tutto perduti, simbolo al tempo stesso di possibili rinascite interiori e di molteplici problematiche, luoghi la cui perdita è possibile da un momento all’altro, per necessità o sulla spinta di ulteriori evenienze.

Seguendo il pensiero delineato da Chatrian, il cinema “non è più forse la casa del mondo”, in quanto “segnato dall’orgia d’immagini in cui costantemente siamo immersi”, però, nonostante tutto, “il mondo ha ancora bisogno di una casa”, necessità che evidenzia la volontà di superare la confusione propria dei tempi attuali grazie alla visualizzazione, sottolineata da opportune ed efficaci inquadrature, di un particolare valore, emozionale ed affettivo, che viene ad assumere contorni non solo simbolici. Ecco quindi un Festival che intende mantenere, e preservare, il suddetto nucleo abitativo, avallando la citata allegoria, riunendo intorno al focolare domestico tante persone con le quali condividere storie inedite ed altre già note, ma la cui riscoperta (o, per alcuni, inedita visione) è sempre piacevole, come, in tale ultimo caso, la retrospettiva dedicata a Sam Peckinpah, curata dal programmatore e storico cinematografico Roberto Turigliatto, comprensiva anche dei suoi lavori televisivi e delle interpretazioni offerte in qualità d’attore.

Vi sono poi gli omaggi rivolti a Marco Bellocchio e Michael Cimino (a loro andrà il Pardo d’Onore Swisscom e verranno proiettati alcune loro realizzazioni), Marlen Khutsiev e Bulle Ogier (alle quali verrà conferito il Pardo alla Carriera), Edward Norton (Excellence Award Moët & Chandon), Andy Garcia (Leopard Club Award), Walter Murch (Vision Award Nescens) e Georges Schwizgebel (la proiezione del suo ultimo cortometraggio, Erlkönig, ed una retrospettiva delle sue opere). Riguardo le principali sezioni, il Concorso Internazionale, la cui Giuria è composta da  Udo Kier ( attore, Germania),  Nadav Lapid (regista, Israele), Daniela Michel (direttrice di festival, Messico), Moon So-ri (attrice, Corea del Sud), Jerry Schatzberg (regista, Stati Uniti), vede, come da tradizione, concorrere film documentari, film in prima persona, fiction più tradizionali e pellicole che ibridano i generi, fra opere prime e registi che hanno già avuto modo di farsi apprezzare nei circuiti festivalieri.

Opere prime e seconde trovano spazio nella sezione  Concorso Cineasti del presente, fucina del cinema del futuro, al cui interno film dal forte valore politico e drammi toccanti raccontano il modo in cui i giovani registi vedono la Settima Arte e il mondo. La Giuria è presieduta da Júlio Bressane (regista, Brasile), e composta da Fabrice Aragno (regista e direttore della fotografia, Svizzera), Clotilde Courau (attrice, Francia), Joanna Hogg ( regista, Regno Unito), Jay Van Hoy (produttore, Stati Uniti). Un lavoro di scoperta proseguito anche dalla sezione Pardi di domani, che presenta nei suoi due concorsi cortometraggi e mediometraggi, realizzati da giovani autori svizzeri e internazionali. Qui la Giuria ha come Presidente Milcho Manchevski (regista, Repubblica di Macedonia), mentre ne sono componenti Laura Bispuri (regista, Italia), Denis Klebleev (regista, Russia), Agustina Llambi Campbell (produttrice, Argentina), Lorenz Merz (regista, Svizzera). Signs of Life è invece la sezione dedicata a quei lavori che sperimentano nuovi modelli narrativi, 8 titoli, tutti in prima mondiale, opere di registi già affermati come José Luis Guérin, Pierre Léon, Massimo d’Anolfi e Martina Parenti, Travis Wilkerson e altri che si faranno notare per la loro visionarietà.

La sezione Fuori concorso accoglie film dal grande spessore umano e artistico, proposti da registi noti quali Claire Simon, Andrea Segre, Stéphane Goël, Alberto Fasulo, cui si aggiungono cortometraggi e investigazioni fuori dagli schemi. Il programma della Piazza Grande consentirà, infine, di effettuare un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, con film che rileggono momenti della storia trascorsa e che indagano le traiettorie emotive del presente. Riguardo i nostri colori, la presenza di titoli italiani appare rilevante: in concorso il nuovo film di Pietro Marcello, Bella e perduta, in anteprima mondiale, mentre Fuori concorso troviamo i lavori di Andrea Segre (I sogni del lago salato), Alberto Fasulo (Genitori), Massimo Coppola (Romeo e Giulietta), oltre all’opera prima di Fabio Leli (Vivere alla grande). In Cineasti del presente risalta l’opera prima di Nazareno Manuel Nicoletti, Mio fratello, il documentario L'infinita fabbrica del duomo di Martina Parenti e Massimo D'anolfi aprirà Signs of Life, in Piazza Grande spazio per Pastorale cilentana di Mario Martone, cortometraggio di 19 minuti, presentato all’Expo di Milano in forma d’installazione.

Ma l'Italia sarà protagonista anche in una serata d'appendice, che avrà luogo domenica 16 agosto, dopo la chiusura ufficiale, quando verrà proiettato Asino vola, diretto da Paolo Tripodi e Marcello Fonte,  pensato per le famiglie caratterizzato da una messa in scena molto originale. "Il film è una favola e al tempo stesso è un grande progetto umanitario, sociale che abbiamo deciso di sposare, perché gli incassi del film a cui hanno partecipato Maria Grazia Cucinotta, Lino Banfi e Luigi Lo Cascio serviranno ad aiutare dei bambini che non possono vedere", ha sottolineato Chatrian. La 68ma edizione del Festival del Film Locarno si presenta dunque sotto l’egida di una concreta poliedricità, la cui essenza è rappresentata dal manifesto ufficiale, che offre spazio ad attori, registi, spettatori, professionisti, giornalisti, sottolineando così il suo duplice scopo di assecondare appunto diverse esigenze, il lavoro dei vari addetti e la più completa, totale, partecipazione del pubblico, fruitore finale e, da sempre, giudice definitivo.

Informazioni e programma completo delle varie sezioni: pardolive.ch

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