A 67mo Festival del Film Locarno

67mo Festival del Film Locarno

 

Verrà inaugurato mercoledì 6 agosto, per concludersi sabato 16, il 67mo  Festival del Film Locarno, alle ore 21.00,  in Piazza Grande, con la consueta cerimonia d’apertura cui seguirà la proiezione del film di Luc Besson, Lucy, che sarà preceduta dall’altrettanto abituale previsione di due serate gratuite, sempre in Piazza Grande (alle ore 21.30), le quali preannunceranno inoltre il conferimento di due importanti riconoscimenti: la prima, domenica 3 agosto, sarà all'insegna di Hollywood con la proiezione del capitolo n. 1 della saga di Indiana Jones, I predatori dell'arca perduta (Raiders of the Lost Ark, 1981, Steven Spielberg). Le riprese furono infatti realizzate dall’operatore Garrett Brown (premio Oscar nel 1978 per l’invenzione della Steadicam),  che sarà ospite al Festival e verrà insignito del Vision Award - Nescens. Martedì 5 agosto sarà invece la volta  de I 400 colpi di François Truffaut (Les Quatre Cents Coups, 1959), in occasione del trentennale della morte del regista. Il protagonista del film, Jean-Pierre Léaud, introdurrà la proiezione ed il giorno successivo gli sarà assegnato un Pardo alla carriera.

Già dalla descritta preapertura si delinea l’essenza che è propria di questa 67ma edizione della kermesse cinematografica elvetica, l’incontro-confronto fra due diverse modalità di “fare cinema”, quella americana, in tal caso vista nella sua fase centrale di rinnovamento e reinterpretazione dei generi iniziata negli anni ’70 (la corrente dei Movie Brats) e quella francese propriamente rientrante nel movimento della Nouvelle Vague, che prese piede tra la primavera del ’59 e l’autunno del ’63, e tendeva a far sparire, in nome della “politica degli autori” e dei diritti del regista, padrone del linguaggio cinematografico e quindi autore del film, l’accademismo ereditato dagli anni ’30, rifacendosi a nuovi modelli di riferimento. È quanto d’altronde sostiene il Direttore Artistico Carlo Chatrian: “Il cinema stesso è arte dello scambio. Si scambia un’immagine per la realtà, un percorso individuale per una visione del mondo. È un trucco e al contempo una magia, qualcosa che incanta e che arricchisce. Il cinema è un’arte che si avvantaggia dagli incroci, dalle sovrapposizioni, dalle ibridazioni.

È la Nouvelle Vague che ha portato in eredità quest’idea. Proprio a quella esperienza di libertà formale e di ibridazione di linguaggi il programma guarda di quest’anno. Lo fa accogliendo Agnès Varda, una delle interpreti suo malgrado, visto che sempre si è detta restia a esservi associata, e Olivier Assayas, una delle voci che si sono nutrite di quell’esperienza. In un senso più ampio le presenze di Víctor Erice e quella nel Concorso internazionale di registi come Pedro Costa, Paul Vecchiali, Martín Rejtman, partecipano a quest’idea. Lo stesso accade con la grande retrospettiva che dopo anni di scelte autoriali, accoglie la sfida di raccontare l’avventura della casa di produzione Titanus, gettando uno sguardo a quel laboratorio dove il cinema popolare e quello d’autore si confondono e si nutrono vicendevolmente, finendo per essere specchio di un’Italia la cui identità è frutto di continuo processo di ricostruzione, pensato a partire da linee fratture.

Come lo scorso anno, il Festival accoglie e fa dialogare registi affermati ed emergenti, attori riconosciuti e volti nuovi. Così è anche il programma della Piazza Grande che spazia da commedie corali a film drammatici, dal cinema indipendente americano a quello realizzato dalle major. In dieci giorni lo spettro delle proposte cercherà di raccontare la varietà del mondo contemporaneo, toccando zone calde del presente e ferite impossibili da rimarginare, eterne questioni esistenziali e vicende sepolte nel passato”. Se quindi Piazza Grande rappresenta il cuore del Festival, con un programma che vanta produzioni di forte impatto, la maggior parte in prima mondiale o internazionale, presentate dal regista e dal cast, il Concorso internazionale si delinea come la principale vetrina, e prevede venti lungometraggi provenienti da tutto il mondo a concorrere per il prestigioso Pardo d’oro. Film di giovani autori a fianco di opere realizzate da maestri del cinema contemporaneo compongono la rosa dei selezionati, che spaziando dalla finzione al documentario disegnano nuove geografie dell’arte cinematografica. La Giuria della sezione è presieduta da Gianfranco Rosi, regista (Italia) e composta da Thomas Arslan, regista (Germania); Alice Braga, attrice (Brasile); Connie Nielsen, attrice (Danimarca); Diao Yinan, regista (Cina). In concorso per i nostri colori Perfidia di Bonifacio Angius con Stefano Deffenu, Mario Olivieri, Noemi Medas, mentre La Sapienza di Eugene Green con Fabrizio Rongione è una produzione franco-italiana.

Il Concorso Cineasti del presente è invece riservato a opere prime e seconde, dirette da registi emergenti provenienti da tutto il mondo. Produzioni low budget, documentari o film di finzione, contrassegnati da uno sguardo personale e unico,  15 film in selezione, tutti in prima mondiale o internazionale, che concorrono per il Pardo d’oro Cineasti del presente – Premio Nescens. La Giuria vede come Presidente Ossama Mohammed, regista (Siria) ed è composta da Thierry Jobin, Direttore di festival (Svizzera); Don McKellar, scrittore, regista e attore (Canada); Clémence Poésy, attrice (Francia); Mary Stephen, montatrice (Hong Kong/Francia). La Giuria Opera prima è composta dai critici e programmatori Emmanuel Burdeau (Francia); Luciano Monteagudo (Argentina); Andréa Picard (Canada).  Arena di scoperta per i talenti del futuro, il Concorso Pardi di domani presenta cortometraggi e mediometraggi realizzati da giovani autori indipendenti o da studenti di scuole di cinema che ancora non si sono cimentati con il lungometraggio. La sezione si articola in due concorsi distinti: il primo è riservato alle produzioni elvetiche recenti; il secondo, internazionale, presenta opere provenienti da tutto il mondo.

A complemento, la sezione avrà l’onore di ospitare un grande maestro del cinema, Aleksandr Sokurov, che accompagnerà la presentazione di una serie di cortometraggi realizzati sotto la sua supervisione dagli studenti della Kabardino-Balkarian State University. La proiezione servirà inoltre da spunto per una discussione sull’insegnamento cinematografico, insieme a studenti e rappresentanti di varie scuole di cinema svizzere e internazionali. La giuria dei Pardi di domani ha come Presidente Rutger Hauer, attore (Paesi Bassi) e componenti Helvécio Marins Jr., regista (Brasile); Lois Patiño, regista (Spagna); Myroslav Slaboshpytskiy, regista (Ucraina); Nicole Vögele, regista (Svizzera). La nuova sezione Signs of Life si propone d’indagare i territori di frontiera del cinema, tra nuove forme narrative e innovazione del linguaggio. Opere di registi riconosciuti ed emergenti saranno presentate in prima mondiale o internazionale in una programmazione serale al Palavideo. Accanto alle sezioni competitive, Fuori concorso si propone come uno spazio aperto alle opere di maestri del cinema e registi di rilievo internazionale, presentate in prima mondiale o internazionale.

Nella selezione si mescolano linguaggi e forme differenti, dal corto al lungometraggio, dalla finzione al documentario, con una particolare attenzione al film-saggio.  Qui troviamo un altro film italiano, Sul Vulcano, il nuovo documentario di Gianfranco Pannone. Il Pardo d’onore Swisscom 2014 sarà consegnato alla regista francese Agnès Varda, domenica 10 agosto in Piazza Grande. Presso lo Spazio Cinema (Forum), Varda parteciperà inoltre a una conversazione aperta al pubblico, moderata da Jean-Michel Frodon. Fra gli ospiti del Festival, Roman Polanski, il quale  riceverà un riconoscimento speciale e terrà una lezione di cinema per i giovani cineasti della Locarno Summer Academy e tutto il pubblico, venerdì 15 agosto a La Sala, alle ore 16:15. Insieme a Emmanuelle Seigner, Polanski introdurrà la proiezione di Venere in pelliccia, con cui si concluderà la serata di giovedì 14 agosto in Piazza Grande. Con il sostegno della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri, la sezione Open Doors del Festival vuole sostenere e mettere in luce registi e produttori dei paesi del Sud e dell’Est del mondo,  a sostegno del cinema indipendente. L’ iniziativa ogni anno si rivolge a una regione differente e prevede da un lato il laboratorio di coproduzione (12 progetti selezionati provenienti dalla regione interessata), dall’altro, gli Open Doors Screenings, che offrono al pubblico del Festival una selezione di film fortemente rappresentativi provenienti dalla regione prescelta. Quest’anno Open Doors è dedicato alle seguenti nazioni dell’Africa subsahariana: Angola,Botswana, Capo Verde, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Kenya, Lesotho, Liberia, Malawi, Mozambico, Namibia, Nigeria, São Tomé e Príncipe, Sierra Leone, Somalia, Sudafrica, Sudan, Sudan del Sud, Swaziland, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe.

Interessante infine la su accennata retrospettiva alla casa di produzione italiana Titanus, fondata nel 1904 da Gustavo Lombardo, nell’intenzione di riscoprire in tutta la sua ampiezza, grazie alla stretta collaborazione con l’attuale gestione, il ruolo avuto nel cinema italiano dalle origini fino ad oggi, incentrando in particolare l’attenzione su quello che viene definito “il periodo d’oro”, dal dopoguerra agli anni Settanta. Il programma sarà quindi comprensivo tanto di opere ormai entrate nella memoria collettiva, quanto di realizzazioni meno conosciute, dai melodrammi diretti da Raffaello Matarazzo che hanno visto protagonista la coppia Amedeo Nazzari- Yvonne Sanson ai film rivelatori di grandi autori (Fellini, Visconti, Lattuada, Olmi, Pietrangeli, Zurlini), passando per il neorealismo rosa di Luigi Comencini (Pane, amore e fantasia; Pane, amore e gelosia) e Dino Risi (Poveri ma belli e relativi seguiti), senza dimenticare i maestri di genere (Bava, Margheriti, Freda) o i nostri grandi interpreti come, fra gli altri, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassmann, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale.

La retrospettiva, sostenuta per il secondo anno dalla Posta Svizzera, è organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna, depositaria del Fondo Titanus, il Centro Sperimentale di Cinematografia– Cineteca Nazionale, coeditore inoltre insieme ad Edizioni Sabinae del volume  Titanus. Cronaca familiare del cinema italiano, in versione bilingue italiana e inglese, che raccoglie testi di documentazione e critici, ed è curata da Sergio M. Germani, Simone Starace e Roberto Turigliatto. Tra gli ospiti della retrospettiva vi saranno Dario Argento (introdurrà la proiezione del suo primo lungometraggio, L’uccello dalle piume di cristallo), l’attrice e cantante Rita Pavone (presenterà Non stuzzicate la zanzara di Lina Wertmüller), l’attrice Eleonora Brown, che introdurrà La ciociara e Amore mio, l’attore e regista Giancarlo Giannini, che riceverà l’Excellence Award Moët & Chandon. Sarà inoltre presente il Presidente di Titanus, Guido Lombardo. Parallelamente alle proiezioni dei film, il pubblico del Festival potrà assistere a una tavola rotonda sul cinema della Titanus coordinata da Germani e Roberto Turigliatto, martedì 12 agosto alle ore 10.00 presso lo Spazio Cinema (Forum). All’incontro parteciperanno Bernard Eisenschitz, Gian Luca Farinelli, Chris Fujiwara, Miguel Marias, Emiliano Morreale e Simone Starace.

Informazioni: http://www.pardolive.ch/en/Pardo-Live/today-at-the-festival         

Antonio Falcone

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