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7/10

Doraemon - Il film regia di Takashi Yamazaki

Animazione
recensione di Fabio Secchi Frau

Nobita è un alunno di quarta elementare che ottiene costantemente scarsi voti a scuola a causa della sua immensa pigrizia, in più è vittima di bullismo da parte dei compagni Suneo e Gian. Ma il suo pronipote, venuto dal XXII secolo, che lo spia ogni giorno, viaggia nel tempo solo per rivelargli che, se le cose non cambieranno, la sua vità andrà incontro a un futuro disastroso. Nel tentativo di aggiustare la vita del bisnonno, gli consegnerà Doraemon, il suo gatto robot, con l'ordine di aiutarlo a migliorare la sua vita.

   Perché le cose brutte accadono sempre a Nobita?

  Sembra essere questa la domanda che tutti coloro che conoscono il manga o l’anime di Doraemon, rispettivamente creato nel 1969 (versione cartacea) e nel 1973 (versione televisiva), si pongono da quando sono diventati fans del tondo e celeste gatto spaziale.

  Nobita si sveglia sempre tardi, ha un padre ubriacone, una madre troppo severa, fa sempre ritardo a scuola, prende brutti voti, viene tormentato dai bulli Gian e Suneo e, per di più, non è corrisposto da Shizuka, la sua compagna di classe, della quale è, invece, perdutamente innamorato. E quando sembra che tutta la sua vita non potrebbe andare diversamente, dal futuro riceve la visita del suo pronipote che gli consegna il gatto robot Doraemon, nel tentativo di migliorare l’esistenza del bambino… Ma ci riuscirà?

  Trentacinquesimo buon film di animazione della saga di Doraemon ma, primo in 3D, si ispira al primo capitolo del manga e a due delle storie più famose che hanno per protagonisti questo insolito duo. La non freschezza delle storie viene restituita dal digitale e dalla scelta del 3D, che porta allo spettatore una visione del tutto nuova su un personaggio che fa parte, ormai, dei suoi ricordi infantili.   

  La pellicola ha ottenuto un totale di 86 milioni di dollari, diventando uno dei film giapponesi campioni d’incassi del 2014. È inoltre l’opera prima di Ryuichi Yagi, fino a oggi confinato al reparto effetti speciali, che si è coadiuvato del collega Takashi Yamazaki, più esperto regista (qui anche sceneggiatore) con alle sue spalle titoli come Ritânâ (2002) e Space Battleship Yamato (2010) ed è stato prodotto da Robot Communications, Shin-Ei Animation e Bang Zoom! Entertainment.

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