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R Recensione

8/10

La Bella e la Bestia regia di Gary Trousdale, Kirk Wise

Animazione
recensione di Alessandro Giovannini

In un paesino della campagna francese, Belle, figlia di un inventore strampalato, è oggetto d'attenzione da parte di Gaston, bellimbusto insopportabile. Il padre di Belle deve andare in città per mostrare a tutti la sua invenzione, ma strada facendo si perde nel bosco e, attaccato dai lupi, si rifugia in un antico e cupo castello. Qui viene fatto prigioniero da un essere mostruoso. Andata alla ricerca del vecchio, Belle riesce ad arrivare al maniero, dove incontra la Bestia, l'abominevole proprietario dell'edificio. Barattata la prigionia del padre con la propria, Belle si rassegna ad una vita di solitudine e terrore, ma è rinfrancata dalla presenza di molti servitori curiosi che animano l'apparentemente disabitata fortezza, la storia del cui proprietario ci viene narrata a inizio film: trattasi di un principe punito per la sua crudeltà, condannato a restare mostro per sempre se non riuscirà a far innamorare di sé una donna prima che l'ultimo petalo di una rosa incantata si stacchi dalla sua corolla. Intanto però il padre di Belle rivela al villaggio l'esistenza di questo essere terribile: all'inizio non viene creduto, ma presto i paesani dovranno ricredersi...

Basato sulla fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Fu il primo film d'animazione candidato all'Oscar per Miglior Film (il secondo è Up, 2010, della Pixar): non lo vinse, ma guadagnò due statuette per la Miglior Colonna Sonora (del compositore Alan Menken e del paroliere Howard Ashman, quest'ultimo morto di AIDS nello stesso anno) e Miglior Canzone (Beauty and the Beast).

Tolti Fantasia e Alice nel Paese Delle Meraviglie, sicuramente i due capolavori Disney, questo film è il miglior risultato conseguito dallo Studio: l'approccio rimane lo stesso degli ultimi film (matrice fiabesca e realizzazione in stile musical) ma mai le parti ed il tutto avevano funzionato così bene: la CGI è ormai avanzata ad un livello tale che la sua presenza quasi non si nota più, talmente è ben amalgamata con i disegni, gotici ed ispiratissimi, così come le già citate musiche, pregne di un senso di mistero fantastico irresistibile. Nell'edizione estesa qui recensita è stata inoltre aggiunta una scena musicale precedentemente tagliata: era stata omessa a mio parere giustamente, perché spezza un po' il ritmo, ma è piacevole da vedere ad anni dall'uscita del film nelle sale. I toni sono sorprendentemente adulti, complici le cupe atmosfere di molte sequenze, ed anche le tematiche affrontate, che ruotano attorno ad emozioni e concetti forse difficili da capire per un infante (rimpianto, compassione, amore, discriminazione, follia, isteria di massa...), sono quantomai mature: un segno che l'animazione non è affatto solo per bambini.

L'ottima caratterizzazione dei personaggi e le numerose sequenze memorabili (la lotta finale, la scena introduttiva, la baldoria nella taverna...) lo rendono un Classico imprescindibile.

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Voto degli utenti: 9,5/10 in media su 2 voti.
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