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R Recensione

7/10

Roger Waters The Wall regia di Roger Waters, Sean Evans

Musicale
recensione di Alessandro Giovannini

Documentazione del trionfale tour di Roger Waters The Wall del 2013, con frammenti di performance di differenti serate.

Inutile fare lunghe presentazioni: su cosa siano stati i Pink Floyd per la storia della musica moderna è stato scritto tutto il necessario. Per chi non ne ha dimestichezza, basti dire che sono stati fra i più eminenti complessi progressive rock della storia, e che il loro The Dark Side of The Moon è attualmente il terzo album più venduto della storia (circa 50 milioni di copie). Nel 1979 il gruppo pubblicò The Wall, opera rock in doppio CD basato su un'idea del bassista del gruppo, Roger Waters, che all'epoca era divenuta la figura chiave all'interno della band, ed i cui dissapori con gli altri membri lo avrebbero portato a lasciare il gruppo nella prima metà degli anni '80, per iniziare una carriera solista che all'oggi consta di 3 album in studio, 2 colonne sonore, svariati CD live e perfino un'opera lirica.

Nel 2010 Waters ha deciso di riproporre in sede live, con una band composta per l'occasione, lo spettacolo di The Wall, potenziato rispetto allo spettacolo che i Pink Floyd erano stati in grado di imbastire nel tour del 1980: così come allora, il fulcro dello show è la costruzione in tempo reale di un muro che a circa metà scaletta arriva a separare totalmente la band dal pubblico (muro che simboleggia la chiusura del protagonista dell'opera nei confronti del mondo esterno), il quale viene poi abbattuto nella seconda parte dello show. Oltre a giochi pirotecnici, enormi pupazzi gonfiabili ed un aeroplano che si schianta sul palco, il muro stesso è oggetto di giochi di proiezioni video che assieme alla musica compongono un collage visivo/sonoro di grande suggestione. Il tour è stato un succesos mondiale e Waters ha continuato a proporre lo spettacolo negli anni successivi. Da varie date del tour 2013 è stato ricavato il materiale video per comporre questo film documentario, che oltre alla performance live aggiunge del girato originale di carattere narrativo, che vede lo stesso Waters impegnato in un viaggio in auto che lo porterà dalla sua casa in Inghilterra fino in italia, precisamente al cimitero di guerra di Cassino, ove si trova il memoriale ai soldati anglo-americani caduti durante la battaglia di Anzio (1944), nella quale cadde vittima il padre di Roger Waters. La perdita della figura paterna, oltre ad ispirare i temi antibellici contenuti in The Wall, fu anche tra i temi principali del successivo disco dei Pink Floyd, The Final Cut. Per realizzare questo progetto filmico Waters si è avvalso della collaborazione di Sean Evans, già direttore creativo dello spettacolo on stage.

Se i non-fan dei Pink Floyd, di Waters solista o del progressive rock in generale potrebbero non essere motivati a vedere il film, bisogna dire che lo show offre 133 minuti di grande spettacolarità visivo/musicale, perciocchè se uno spettatore fosse edotto anche solo sui pezzi più famosi del disco (tra tutti, Comfortably Numb e Another Brick in The Wall Pt.2), gliene consiglierei la visione. Ho qualche riserva sulla presenza delle scene aggiuntive: esse sono state inframezzate al concerto, con il rischio di spezzarne un po' il ritmo; si tratta di inserti poco invadenti e non eccessivamente lunghi, ma inficiano la coesione dello spettacolo che è chiaramente concepito come un flusso continuo di suoni ed immagini. Ottimo il comparto tecnico con una regia in grado di concederci piani larghi che ci fanno apprezzare l'imponente scenografia e piani stretti che ci avvicinano agli artisti impegnati nell'esecuzione musicale, oltre che a qualche fulminea inquadratura sul pubblico entusiasta, specie durante l'esecuzione dei pezzi più famosi.

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