V Video

R Recensione

8/10

Full Monty - Squattrinati organizzati regia di Peter Cattaneo

Musicale
recensione di Enzo Barbato

Come fanno degli amici squattrinati in continua ricerca di qualcosa per sbarcare il cosiddetto lunario? Dal momento che l'iperindustrializzata Sheffield sta riducendosi al lumicino bisognerà pur inventarsi qualcosa...e se tentassimo lo strip-tease?

Venite tutti a Sheffield, gente! La nuova capitale industriale dell'Inghilterra! Sheffield, una città che può offrire numerosi posti di lavoro grazie alle attivissime fabbriche ma che può anche offrire tanto divertimento grazie agli esclusivi locali notturni, aree turistiche all'avanguardia e le ottime squadre di calcio a cui poter dedicare il tempo libero! Sheffield, una città in continua evoluzione! Si, magari!

Nel giro di qualche anno le cose cambiano in peggio e per tre amici arriva la spada di Damocle a sorvolare le loro teste. Gaz, ex operaio separato, con figlio a semi-carico in quanto rischia di perderne la custodia per questioni economiche, un pò di tempo al fresco e attualmente al verde. Dave, ex operaio, sposato, senza figli, con problemi che andrebbero confidati all'andrologo. Gerald, ex caposezione, sposato, senza figli, ballerino provetto (il Nureyev britannico), e una passione infantile per i sette nani. Cosa fare se la fabbrica è chiusa e ci ha lasciati senza occupazione? Compilare domande di assunzione che non verranno mai accolte? Giocare a carte al dopolavoro? No. Nulla di tutto questo. Bisogna trovare un lavoro o un rimedio e subito.

Il lampo di genio giunge in fretta, mentre transitano davanti un locale che sta presentando a qualche centinaio di donne, annoiate dalla monotonia grigia della vita di sobborgo, degli spogliarellisti nerboruti che non lasciano spazio all'immaginazione. Peccato che tra il pubblico in fiamme presenzi la gentile signora di Dave che non fa altro che complicare le cose. Un pensiero azzardato, un paio di calcoli in sterline e un rovello penetrante cominciano a trivellare la mente di Gaz. Spogliarellisti...perchè no, qualche passo di danza e il maestro c'è, un pò di coordinamento nei movimenti e c'è la tattica del fuorigioco dell'Arsenal, un pò di immaginazione e quella non manca, qualche sterlina per il biglietto e si trova una sistemazione temporanea ma buona. Una nota controcorrente però: le checche di plastica rimangono in mutande e noi presenteremo il "servizio completo"!

Dalla titubanza iniziale il trio comincia a crederci anche perchè i morsi della fame, della precarietà e della solitudine iniziano a diventare dolorosi. Si unisce al gruppo Lomper, trombettista, aspirante suicida fin troppo confuso che vive con mammà. Prime prove nella fabbrica abbandonata dove quest'ultimo fungeva da guardiano. Tra qualche vaschetta di cibo cinese riscaldato con il motore dell'auto e le note allettanti degli Hot Chocolate, viene fuori un disastro da risolvere in fretta con qualche elemento più esperto: Cavallo, anziano di colore con l'anca fasulla e blues nel sangue e Guy, proprietario di una "terza gamba" da far scioccare ed unico belloccio della sfasciata compagnia.

Spassosissime le sequenze ilari, dove l'apice viene toccato nella scena in cui si ritrovano in fila indiana, di nuovo all'ufficio di collocamento. Lo spogliarello è accantonato ormai, nulla da fare. Basterà una radio galeotta che trasmette "Hot stuff" per far cambiare loro idea. Lo spogliarello, quindi ci sarà e come, di fronte a 400 donne "allupate" e soprattutto con servizio completo sulle note della celebre canzone di Joe Cocker riveduta da Tom Jones.

Opera prima di Peter Cattaneo, regista per film TV e profezia azzeccata dal produttore Uberto Pasolini. Ottimi gli interpreti con Robert Carlyle post-Trainspotting, Mark AddyTom Wilkinson. Bellissima e perfettamente calzante la colonna sonora curata da Anne Dudley. Film globalmente divertentissimo che lascia spazio anche alle situazioni relativamente drammatiche elegantemente descritte con non comune tatto e in qualche evento anche con poesia. Le note "amare" o meglio su cui riflettere, ben celate dal fulcro del soggetto, spaziano dalla malinconia alla omosessualità, dalla morte alla depressione, dalla voglia di riscatto alla monotonia senile. Il film vuole farci capire come è possibile ricavare il lato luminoso degli eventi negativi, quello positivo, quello che tenta di spingere il demotivato ad andare oltre. In questo film si ride e tanto ma si comprende anche che la vita va, ad ogni modo va avanti e fermarsi è davvero un grave errore, un ostacolo in più che ci si pone.

In conclusione, Ken Loach ne ricaverà uno spunto per "Paul, Mick e gli altri". 1 Oscar su 4 in candidatura. Gli altri 3 naufragati con il maledetto "Titanic".

 

V Voti

Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 4 voti.

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

SanteCaserio (ha votato 7 questo film) alle 2:10 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

...

Preferisco Loach ma è un film a cui non ci si può non affezionare

dalvans (ha votato 6 questo film) alle 16:52 del 12 ottobre 2011 ha scritto:

Sufficiente

Nulla di più