R Recensione

9/10

Il fiume ha sempre ragione regia di Silvio Soldini

Documentario
recensione di Beatrix Kiddo

 

Proprio come Johannes Gutenberg, Alberto Casiraghy ha trasformato la sua casa di Osnago in una vera “bottega editoriale”, con una vecchia macchina a caratteri mobili stampa piccoli e preziosi libri di poesia e aforismi. Non molto lontano, oltre il confine svizzero, Josef Weiss per realizzare le sue edizioni artistiche unisce la sensibilità del grafico con la tecnica del restauratore. Silvio Soldini ci regala il ritratto di due artisti-artigiani che hanno scelto di fare un mestiere antico in un mondo moderno, ed hanno conquistato il successo più grande. Imparare a tessere la più eterna delle magie, quella delle parole.

 

“chi dice la verità prima o poi viene scoperto “ (O.Wilde)

The Brand New World..il nuovo mondo; la fantascienza che diventa, ogni giorno, sempre di più realtà.  Civiltà digitale , internet presente praticamente ovunque, iperconnessione, velocità. E per raccontare, paradossalmente, questo nuovo mondo al meglio ogni tanto bisogna fermarsi, ritornare indietro, scoprire persone che non pensavi neppure esistessero più.

Lo ha fatto Silvio Soldini, ritornando al documentario, dopo il premiatissimo “Per altri occhi  - avventure quotidiane di un manipolo di ciechi”, con “Il fiume ha sempre ragione” presentato in anteprima mondiale al 12 Biografilm Festival dove concorre al il Best Film Unipol Award per il miglior film.

Alberto Casiraghy e Josef Weiss  sono due personaggi meravigliosi che paiono usciti da quegli altrettanto meravigliosi piccoli gioielli di cui sono creatori e custodi.  Alberto ama la poesia, gli aforismi, lui stesso ne scrive di deliziosi, “i bei pensieri” che raccoglie racchiudendoli in meravigliosi libretti, veri e propri gioielli, da lui creati e pubblicati con la sua piccola casa editrice. Josef forse è principalmente restauratore, ridona vita ai libri preparandoli per l’eternità. Entrambi ammettono l’importanza della tecnologia, è Alberto soprattutto a riconoscerne le potenzialità, dimostrando, tra l’altro, una insospettabile abilità nell’utilizzo di tablet e social network, hanno semplicemente deciso di continuare a lavorare usando metodi antichi, spinti sicuramente più dall’amore per quello che fanno che dal profitto, sorta di custodi di un mestiere destinato probabilmente, Josef ci ricorda come ormai non esista più la “bottega”, il luogo dove un giovane apprendista entrava ed incontrava il “maestro” pronto a tramandare la professione, a sparire. Soldini , racconta con meravigliosa leggerezza le loro giornate tra inchiostro, carta e rotative. Lo fa con semplicità, senza alcuna fretta, in parallelo fino all’incontro tra due artisti che scopriamo essere uniti da amicizia e stima reciproca. Un incontro in riva al lago delizioso, dove si filosofeggia con arguzia e intelligenza. Grazie a Soldini per aver portato alla ribalta,  due persone così belle. È un film meraviglioso “Il fiume ha sempre ragione”, da cui si esce rasserenati con un sorriso sulle labbra.  Una pellicola che ti insegna a riflettere a prendere i tempi necessari, i tempi del fiume. Un inno alla vita deliziosamente necessario.

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