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7/10

Noi non siamo come James Bond regia di MARIO BALSAMO GUIDO GABRIELLI

Documentario
recensione di Valentina Marchetti

Due amici, un'unica grande passione: James Bond. Una lunga malattia. Come riprendere la "vecchia" normalità ? Alla ricerca del vero, inossidabile Bond. Come finirà ? Non perdetevi questo docu-film che è sia su una grande amicizia che su un grande "amore" e che porterà  i nostri protagonisti, in giro per il mondo, ma anche dentro se stessi...

Verrà  trasmesso su Rai 5 il 30 giugno alle 21.15 e in seconda serata il 1 Luglio, Noi non siamo come James Bond, docu-film di grande successo (premio Giuria) al Torino Film Festival 2012 e candidato al Nastro d'Argento, di Mario Balsamo e Guido Gabrielli, due amici, cinquantenni, con una lunga malattia, per entrambi, alle spalle. Una storia quella della spia al servizio di "Sua Maestà " che ha stregato i due amici, e fa da asse portante ai racconti sulle difficoltà  che tutti e due hanno incontrato a causa di una leucemia e di un cancro, che non sono però riusciti ad affievolire e spegnere la loro grande passione. A bordo di una Mini d'epoca, inizia il loro viaggio, per riuscire a trovare Sean Connery. Tra telefonate, l'incontro con la prima Bond Girl italiana, Daniela Bianchi, visite nei luoghi cari, della mente o fisici che per loro sono stati importanti, con grande delicatezza, anche noi possiamo viaggiare alla ricerca di Sir Connery con Guido e Mario che non intendono arrendersi. Non si tratta tanto di un semplice affetto o fanatismo di due fan incalliti verso il proprio idolo, ma di qualcosa di più. Di un "viaggio" di due amici di vecchia data, che si fanno compagnia con i loro racconti e le loro speranze, che hanno vinto la morte,e che sono tornati alla vita, quella di tutti i i giorni, delle persone comuni che vivono, soffrono, litigano anche. Una sorta dunque di parallelismo, tra la vita quotidiana, "ordinary life" per dirla in trmini anglofoni, e quella all'insegna della fama, il successo, il mito, di Connery (che risiede tra le Bahamas, la Scozia, la Svizzera) e una grande storia di amicizia, che nasce in tempi lontani ma che ci mostra due amici, ancora "freschi" come quando si sono incontrati, erano giovani, si sentivano anche loro invincibili e sognavano le donne, le auto, l'eleganza di quello che è stato un riferimento per loro e tutte le generazioni a seguire. Non si può quindi non restare ammaliati da questa piccola e delicata perla. Sopratutto se si pensa che si tratta di un documentario. Un documentario come ne mancano in questa forma attualmente, e che mostra come anche con poco e senza troppi fronzoli (dove queste condizioni non indicano l'essere grossolani, approsimativi, sciatti bensì tutt'altro), si possa confezionare un buon prodotto. Da non perdere per l'alto standard generale, che riesce ad essere credibile e coinvolgente, senza mostrarsi pretenzioso.

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