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9/10

Cobain: Montage of Heck regia di Brett Morgen

Documentario
recensione di Eva Cabras

Con Cobain: Montage of Heck la Hbo porta sul grande schermo l'album dei ricordi della famiglia Cobain sotto forma di film. Ai video live, le registrazioni audio e gli spezzoni casalinghi, Brett Morgen unisce l'animazione e le interviste alle persone che hanno vissuto più a stretto contatto con Kurt, l'icona musicale che ha spinto milioni di ragazzi ad abbracciare la propria disperazione.

Per coloro che hanno vissuto i Nirvana come qualcosa di più di un gruppo musicale e percepito Kurt Cobain come qualcosa di più di un frontman, guardare Cobain: Montage of Heck sarà un percorso doloroso. Sarà come scorrere le foto di un vecchio amico o di una fidanzata che non sentite più, come ritrovare un oggetto caro che avevate dimenticato di avere e si riapriranno un sacco di antiche ferite. C'è un luogo comune che riguarda i Nirvana, ovvero che fossero il gruppo preferito degli adolescenti alienati e tristi che cercavano nella musica un modo per soffocare il proprio dolore ma a guardar bene, eliminando le dovute generalizzazioni, il fenomeno si rivela più reale di quanto ci piaccia ammettere. Per quanto possa essere stata strumentalizzata e mitizzata negli anni, la musica dei Nirvana ha conservato intatta la propria capacità di sedare la rabbia con altra rabbia, in un paradosso psicologico che trova perfettamente senso nel contesto della condivisione terapeutica dell'irrequietudine.

La premessa al film era necessaria, poiché molto del fascino e della bellezza di Cobain: Montage of Heck sta proprio nel clima emotivo in cui riesce a proiettare. Il documentario è costituito da spezzoni di video casalinghi, alternati a riprese di concerti dei Nirvana, dalle origini negli scantinati ai live imponenti degli ultimi anni, il tutto impreziosito da registrazioni audio della voce di Kurt e interviste a parenti e amici. Alcuni dei momenti più emozionanti nascono grazie alle registrazioni audio. La voce profonda e monotona di Kurt ci racconta alcuni dei più oscuri episodi della sua adolescenza, sullo schermo compare la ricostruzione di tali eventi trasformata in un corto d'animazione, mentre il tappeto sonoro è composto da uno straziante riarrangiamento di "Smell Like Teen Spirit" suonato con gli archi. La pelle d'oca e i lacrimoni sono le reazioni più blande che potrete avere.

Se siete in cerca di risposte riguardo alla morte di Kurt Cobain, se sperate di poter esplorare le teorie complottiste o vedere Courtney Love che fa ammenda probabilmente rimarrete delusi. Cobain: Montage of Heck non è un'inchiesta. Il suicidio di Kurt viene nominato soltanto dopo la fine, come una nota a margine, poiché questo film è una celebrazione della vita, pienamente e lucidamente affrontata anche nella sua continua contaminazione con la morte. La cura dedicata alla parte musicale del film fa compagnia ad una magistrale opera di montaggio, capace di rendere i frammenti che si susseguono un unico flusso organico di materiale, dando coerenza al susseguirsi di situazioni apparentemente distanti, come nei sogni.

In ogni caso, Cobain: Montage of Heck sarà in grado di soddisfare in egual misura gli affezionati seguaci dei Nirvana, i neofiti, gli ex ribelli, i nostalgici, i curiosi e gli scettici, creando un ritratto autentico e splendidamente confezionato di una mente brillante quanto difficilmente gestibile. Se quando tornerete a casa avrete soltanto voglia di stare al buio a piangere sappiate che non siete soli.

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