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7/10

Un Boss in Salotto regia di Luca Miniero

Commedia Italiana
recensione di Gloria Paparella

Cristina vive in un piccolo centro del Nord dove si è costruita una famiglia e una vita perfetta. Quando un giorno viene convocata in Questura, scopre che suo fratello Ciro è implicato in un processo di camorra e ha chiesto di poter trascorrere gli arresti domiciliari da lei. Cristina accetta suo malgrado, e da quel momento l'ordinatissima routine famigliare viene letteralmente sconvolta dall'inarrestabile zio Ciro, un tipo molto poco abituato alle buone maniere.

Ennesima commedia che pone al centro le due facce dell’Italia e le loro abitudini, modi di fare e di parlare, con il tentativo finale di dissipare le arcaiche opinioni da sempre diffuse. Il film gioca, infatti, su quei luoghi comuni che rendono l’Italia un paese diffidente ed estremamente legato alle sue convenzioni: al Nord fa freddo, al Sud troppo caldo, al Nord si vive sul rispetto delle regole, il Sud è il luogo della criminalità e così via. Il regista Luca Miniero riesce, però, a riproporre questi elementi, già affrontati con i successi di Benvenuti al sud (2010) e Benvenuti al nord (2012), rendendo protagonista un intero nucleo famigliare ed, in particolare, Cristina (Paola Cortellesi), cioè Carmela, quella ragazza napoletana che, trasferitasi al nord giovanissima, ha voluto cambiare nome per cancellare definitivamente ogni attaccamento con le sue origini meridionali. Ha sposato un uomo per bene, il pubblicitario Michele (Luca Argentero) e che con lui ha costruito una vita fatta di benessere e onestà per i loro figli. L’arrivo improvviso del fratello Ciro (Rocco Papaleo), creduto defunto dagli altri membri della famiglia, rappresenta per Cristina l’emergere di quel passato che lei aveva tentato con ogni mezzo di opprimere. Ciro, agli arresti domiciliari perché ritenuto dalla Giustizia un criminale camorrista, viene ospitato dalla sorella (non del tutto convinta, a dire il vero) nella sua casa-cottage dove tutto è perfetto, dove neppure la domenica ci si sveglia tardi e dove si mangiano solo cibi sani. Ecco, dunque, che Nord e Sud si incontrano e la vita tranquilla della famiglia Coso viene letteralmente sconvolta da questo boss in tuta e catenine al collo, che porta a casa avvenenti sconosciute e che cucina parmigiane di melanzane e pastiere napoletane.

Il film è gradevole e divertente, le scatch sono efficaci (esilarante la cena dei Coso insieme ai coniugi Manetti) e non cadono mai nel volgare, e gli attori mostrano una certa spontaneità nell’interpretare i propri personaggi: Paola Cortellesi, comica e a tratti drammatica nel ruolo della moglie e madre modello (ricorda il personaggio di Nicole Kidman in La donna perfetta), e Rocco Papaleo, convincente nonostante la forzatura del suo personaggio partenopeo, danno una marcia in più al film, regalando sfumature inedite ai ruoli che interpretano. Più macchinosa la recitazione di Luca Argentero, che sembra non vestire facilmente i panni del marito perfettino, ma con l’evolversi della vicenda, riesce anch’egli ad acquisire quella scioltezza meglio esibita dai suoi colleghi.

Un boss in salotto si presenta come la moderna commedia all’italiana, ma in realtà la sua comicità non è fine a se stessa, bensì costituisce un invito a riflettere sia per lo spettatore del Nord che per quello del Sud, e il filo di malinconia che si insedia nei personaggi di Cristina e Ciro rende il tutto più riuscito. Un film leggero ma con dei valori che vengono comunicati attraverso un umorismo brillante ed intelligente, propri di chi riesce a non prendersi troppo sul serio e a ridere di se stesso, qualità molto rara al giorno d’oggi.

 

 

V Voti

Voto degli utenti: 5,5/10 in media su 2 voti.
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fabfabfab (ha votato 7 questo film) alle 10:04 del 29 settembre 2015 ha scritto:

Visto ieri sera per caso. Temevo fosse una vaccata, invece riesce a far sorridere sull'abusato tema nord/sud molto meglio degli acclamati "Benvenuti al Sud" e "Benvenuti al nord" ( che sono riusciti quasi a farmi odiare lo splendido originale francese). Paola Cortellesi è bravissima, Rocco Papaleo va col pilota automatico, Luca Argentero non si può guardare.