R Recensione

5/10

Tutti pazzi in casa mia regia di Patrice Leconte

Commedia
recensione di Fabio Secchi Frau

Tutto ciò che Michel desiderava nel suo giorno di riposo era ascoltare con calma e in solitudine un rarissimo disco appena acquistato. Ma se tutti quelli che conosci, ad iniziare da tua moglie e dalla tua amante, scelgono quello stesso momento per renderti partecipe di rivelazioni importantissime, e anche figli, amici, vicini di casa e perfetti sconosciuti invadono il tuo spazio proprio in quello stesso pomeriggio, l'agognata tranquillità diventa un'impresa impossibile, comicissima e dai risvolti imprevedibili.

Patrice Leconte torna alla commedia dopo una pellicola drammatica (Una promessa) e un cartone animato grottesco (La bottega dei suicidi). Accanto a lui, un attore eclettico e coraggioso come Christian Clavier. Ma anche se il soggetto è interessante, l’operazione non è del tutto riuscita.

  Fare un film su un uomo che cerca disperatamente un attimo di pace in una casa sovraffollata è sicuramente un ottimo spunto per raccontare le angustie del francese medio, ma c’è qualcosa all’interno di Tutti pazzi in casa mia che tradisce scientificamente le risate che dovrebbe far scaturire nello spettatore.

  Da una parte abbiamo la ricerca di un’ora di tranquillità (per ascoltare un disco jazz) di un medico borghese a casa sua, dall’altra, parallelamente, la sua misantropia autodistruttiva che lo fa precipitare sempre più lontano da quella pace tanto agognata, in un contorno di figli comunisti e globali, una moglie sotto analisi e profondamente depressa, un amante che teme di essere stata scoperta e che vorrebbe rivelare la sua relazione al mondo intero, i lavori in casa, allagamenti dai vicini, cameriere malaticce.

  Sembra un po’ di rileggere una versione moderna e francese della novella pirandelliana “Marsina stretta”, ma infarcita di egoismo e misantropia. In realtà, siamo di fronte all’opera originale di un autore francese, Florian Zeller, che ha scritto uno spettacolo teatrale portato sul palco, con ottimo successo, da Fabrice Luchini, che però nell’adattamento cinematografico è stato sostituito da Clavier. Purtroppo però, per quanto alcune battute siano molto sagaci e il talento del cast sia senza ombra di dubbio all’altezza del genere, non ci troviamo di fronte a una commedia del tutto riuscita.

  Tutti pazzi in casa mia, infatti, pur con qualche momento di ilarità, resta a metà del guado, incapace di essere una commedia popolare e divertita, rivolta ai fan dell’ironia, o un film d’autore, libero e provocatorio. Si perde l’umorismo strada facendo e si rimani schiacciati troppo brutalmente dagli eventi, malgrado Clavier cerchi in tutti i modi di imporre la sua forza comica, soprattutto quando si scontra con il personaggio interpretato da Carole Bouquet. Il ritmo è buono, la regia anche, ma non c’è abbastanza sarcasmo o satira e ci si annoia fino alla mezz’ora finale, dove il film sembra riprendersi.

 Simpatico, ma un titolo come gli altri e facilmente dimenticabile.

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