Transformers 4 - L'era dell'estinzione regia di Michael Bay
FantascienzaDopo la distruzione di Chicago (che però nel film è perfettamente integra!!!) la CIA dà la caccia agli autobot per distruggerli, affiancata da un cacciatore di taglie anch'egli autobot di nome Lockdown, che lavora per i creatori dei Transformers. Una multinazionale capeggiata da un geniale inventore votato al profitto (Stanley Tucci) è al lavoro per creare degli autobot controllabili dagli umani. Intanto Optimus Prime si cammuffa da vecchio furgone scassato, e viene rimorchiato da un solitario inventore (Mark Whalberg) proprietario di una tenuta nel Texas in cui vive con la figlia diciassettenne (Nicola Peltz) e lavora con un collega. Prime si sveglierà, la CIA arriverà, e inizierà una sfilza di inseguimenti e battaglie per circa due ore e mezza.
Il primo film della saga costò 150 milioni di dollari e ne incassò poco più di 700. Il secondo film ne costò 200 e ne incassò 800. Il terzo costò leggermente meno del secondo, 195 milioni, e incassò l'astronomica di cifra di un miliardo e 100 milioni (attualmente il settimo incasso più alto della storia). Quest'ultimo episodio, presentato in anteprima mondiale ad Hong Kong (dove è ambientata la parte finale del film) il 19 giugno e già uscito negli USA da circa 3 settimane, ha incassato per ora circa 600 milioni, e deve ancora uscire in Europa e in altri paesi del mondo. La domanda sorge spontanea: come diavolo è possibile?
Come è possibile che una serie di film qualitativamente infimi come questi possa avere tanto successo? Io non ho visto tutta la saga, ma mi è capitata la sfortuna di vedere il secondo episodio, da cui mi sono difeso addormentandomi a circa metà film. I film d'azione d'intrattenimento puro di qualità esistono, basti vedere il recente Edge of Tomorrow; purtroppo non è il caso di questo film, come di vari altri film di Michael Bay, la cui unica prova interessante a mio parere rimane Pain & Gain. Qui non c'è una cosa che funzioni: la trama è poco più che abbozzata, e al di là di quello ricicla stereotipi di genere dai film Marvel ai fantahorror; gli attori sono pessimi, se si eccettua Stanley Tucci che se la cava con mestiere nella sua solita parte da gigione; colpa loro fino a un certo punto, dato che sono tutti mal serviti da dialoghi assolutamente scialbi pieni di battute cretine (ecco un momento che dovrebbe suscitare ilarità: "Ti sono mancato?" "No") e parentesi poetiche che fanno rabbrividire (ad esempio il momento Re Leone nel finale: "Ci rivedremo?" "Guarda le stelle..."). In tutto questo il regista non si risparmia nemmeno una parentesi nazi/razzista, quando uno dei Transformers (quindi uno dei buoni) massacra senza ragione un alieno chiuso in una gabbia perchè "Sei troppo brutto per vivere". Insomma l'arianesimo spiegato ai bambini.
Indubbiamente Bay conosce i suoi polli e sa come accalappiarsi le simpatie del pubblico, dati gli incassi: quasi tre ore di esplosioni sempre più esagerate, robot sempre più sgargianti su cavalcature dinosauro-robotiche (a mio parere l'unica bella invenzione visiva del film), in cui si spara e si distrugge tanto per distruggere; davvero, ogni tanto i robot sparano e sforacchiano cose solo per il gusto di vederle esplodere. Il film ha una sorta di potere ipnotico: dopo due ore di scontri apocalittici si comincia ad entrare in uno stato di catatonia che rende apatici rispetto alle immagini a schermo, fa perdere la concentrazione (chi sta facendo cosa e perchè?) lasciandoci ad assistere impotenti al diluvio di effetti speciali e suono surround. Forse è questo l'ingrediente segreto della ricetta Bay: l'imbambolamento surrettizio dello spettatore, favorito dall'immersione totale offerta da Imax e 3D.
I veri autori del film sono i tecnici degli effetti speciali. Ben 4 società concorrono allo sforzo: Industrial Light & Magic, Legend 3D, Method Studios e Prime Focus World. Va loro un plauso per l'ineccepibile resa grafica, ma non c'è proprio nient'altro da salvare.
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