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8/10

Trafficanti regia di Todd Phillips

Azione
recensione di Gabriella Massimi

Ispirato ad una storia vera, Trafficanti segue le vicende di due amici di Miami poco più che ventenni (Hill e Teller) durante il periodo della prima Guerra in Iraq, che sfruttando un’iniziativa poco sconosciuta del governo, iniziano una piccola attività relativa a contratti dell’esercito U.S.A.

Ben presto però i due amici si troveranno ad affrontare questioni al di sopra delle loro possibilità.

Una mossa che li porterà in contatto con persone a dir poco misteriose e che si riveleranno poi essere agenti del Governo U.S.A. 

Todd Phillips , che di sicuro tutti conoscono e ricordano per la trilogia Una Notte da Leoni, torna sul grande schermo con una nuova pellicola: Wardogs o, come è stato malamente tradotto in italiano Trafficanti.

L’origine di questo film è un articolo, uscito nel 2011 sul Rolling Stones, del giornalista americano Guy Lawson, dal titolo “Arms and the Dudes”. Successivamente l’articolo si è evoluto in un film e poi in un libro dal titolo Trafficanti appunto, uscito nel settembre del 2016.

Leggendo l’articolo e successivamente il libro ci si addentra in un argomento serio, contemporaneo, reale: il traffico d’armi che si sviluppa a latere di ogni guerra e, in questo caso, intorno alla prima guerra degli USA in Iraq.

Poi mi capita sotto le mani il film parto di questo articolo.

Il regista è famoso per la trilogia di Una Notte da Leoni.

Questa recensione è già scritta nella mia testa prima ancora di andare all’anteprima.

“Sarà la solita americanata di spari, battute stupide e scene scontate”.

Ammetto che la storia dei quattro amici che pianificano un vivace addio al celibato a Las Vegas, non mi ha mai fatto impazzire…

Convinta delle mie idee mi siedo al cinema e parte la proiezione.

Scena dopo scena mi sono dovuta ricredere.

Il tema originale viene rispettato e rimane parte attiva del film; gli attori sono bravi nei loro ruoli e la recitazione non è mai scontata; le scene “comiche” ci sono e ti fanno sorridere senza sbrodolare nella sganasciata comicità di alcuni film; le musiche accompagnano bene lo spettatore all’interno del film (del resto sono di Cliff Martinez e io mi innamorai di lui ai tempi di Drive).

Insomma, a me è piaciuto e ci sono rimasta quasi male di essere partita con le mani avanti.

È ovvio che rimane un film leggero ma nel suo genere fa la sua figura e non sono d’accordo nel definirlo, come leggo dal pressbook, una commedia d’azione. Questo è un film d’azione, non una commedia, perchè quello che di commedia c’è non sorpassa quello che di vero permane.

Una buona parte di questa comicità è giustamente opera dell’attore Jonah Hill, nella parte di Efraim, la mente del traffico.

A Jonah vengono bene queste parti, ne avevamo avuto un assaggio già nel film di Scorsese The Wolf of Wall Street.

In Trafficanti Jonah afferma ulteriormente il suo talento, al fianco di un bravo Miles Teller, che ha iniziato a far parlare di sé da Whiplash.

Tutto questo è un insieme di elementi che da vita a una pellicola da vedere, ma da vedere con la mente sgombra e pronti a tutto.

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