R Recensione

7/10

Straight Outta Compton regia di F. Gary Gray

Drammatico
recensione di Robin Whalley & Fabio Secchi Frau

1986: Nella cittadina di Compton, a sud di Los Angeles, i giovani ragazzi Eric Lynn Wright (Jason Mitchell), Andre Romelle Young (Corey Hawkins) e O'Shea Jackson Sr. (O'Shea Jackson Jr.) si conoscono e cominciano a collaborare alla realizzazione di un pezzo rap. In arte sono noti rispettivamente come Eazy-E, che canta, Dr. Dre, che produce, e Ice Cube, che scrive i testi, e insieme a MC Ren (Aldis Hodge) e Dj Yella (Neil Brown Jr.) formano ufficialmente il gruppo hip-hop N.W.A., acronimo di "Niggas With Attitude". Il pezzo che registrano è il celebre "Boyz-n-the-Hood", a cui segue poco dopo, sotto la guida del produttore Jerry Heller (Paul Giamatti), la pubblicazione dell'album "Straight Outta Compton". Quest'ultimo sarà un successo stratosferico e darà l'inizio ad una carriera sempre più in ascesa e controversa, fino all'eventuale scioglimento dei N.W.A e all'avvio delle carriere da solisti dei singoli membri, il tutto sotto la costante minaccia della polizia, particolarmente abusiva nei confronti della minoranza nera.

Robin Whalley (Voto 8):

"You are now about to witness the strength of street knowledge..."

Straight Outta Compton inizia con il botto, più precisamente quello di una porta sfondata da un corazzato della polizia di Compton, USA. Durante questa scena, e in molte delle successive, è facile comprendere perché il regista F. Gary Gray sia stato scelto per dirigere l'ottavo capitolo della serie Fast & Furious, ma non ci vuole molto per rendersi conto che il film ha in mente molto più delle sue (pur splendide) automobili dalle sospensioni truccate.

Nelle scene iniziali vediamo le vite dei tre protagonisti Eazy-E, Dr. Dre e Ice Cube, nomi ora leggendari ma all'epoca poco più che ragazzi appassionati di hip-hop e desiderosi di sfondare nell'industria discografica. La prima parte, oltre a svolgere il necessario compito di impostare la storia, è anche efficace nel dettare il ritmo, o dovrei dire flow, che il film prende da questo momento in avanti, fatto di un continuo alternarsi fra dialoghi e creazione musicale. Musica che, come è lecito aspettarsi ma è ancora più piacevole godersi, ha un ruolo primario e si integra perfettamente all'interno della narrazione. Le sessioni di registrazione in studio sono girate anzi con un'energia e un'ispirazione tali da far sembrare tutte le altre scene quasi piatte e poco eccitanti al confronto. 

Se non fosse che gli attori sono semplicemente superlativi. Innanzitutto i protagonisti Jason Mitchell nel ruolo di Eazy-E, Corey Hawkins in quello di Dr. Dre e O'Shea Jackson Jr. in quello di suo padre Ice Cube, ognuno capace di interpretare sia le singolarità del proprio personaggio che il rapporto di amicizia con gli altri in modo credibile e sincero, senza mai forzare la mano nonostante la drammaticità degli eventi. Paul Giamatti è molto convincente nei panni del produttore discografico Jerry Heller, l'unico altro personaggio di grande rilievo, anche se si tratta di un tipo di ruolo di cui l'attore è diventato ormai uno specialista. In ogni caso, lo sviluppo della relazione commerciale fra Heller e gli N.W.A è decisamente interessante e offre uno sguardo introspettivo dentro i meccanismi dell'industria musicale dell'epoca e non solo. C'è anche spazio per un po' di umorismo, specialmente in una scena nella quale Ice Cube distrugge a suon di mazzate tutti i dischi d'oro appesi nell'ufficio del suo nuovo manager.

Il tutto, sebbene ricco di materiale, risulta però decisamente troppo lungo. Non per dire noioso, ma si sente come alcune parti siano state allungate oltre il necessario, senza molta giustificazione se non per fare da tasselli storici per i fan del gruppo, motivo per cui da una parte compaiono anche, senza mai entrare veramente nella storia, degli esordienti 2Pac e Snoop Dogg, mentre dall'altra non c'è alcuna menzione dei Public Enemy, i principali rivali commerciali degli N.W.A.

"[...] A young nigga got it bad cause I'm brown

And not the other color so police think

They have the authority to kill a minority [...]"

Ciò che non si può negare è comunque la rilevanza di Straight Outta Compton dal punto di vista politico, a partire dalla grafica del poster ricalcata sull'avviso per i genitori della presenza di contenuto esplicito, notoriamente usato nei confronti delle rime rap spesso polemiche verso la polizia. Ed è proprio l'abuso delle forze dell'ordine il tema su cui il film insiste continuamente, forse mai in modo più potente che nella memorabile sequenza in cui Dr. Dre, uscito dallo studio di registrazione per parlare con la moglie, viene provocato e quindi arrestato dalla polizia senza alcuna ragione. Dopo che anche gli altri membri del gruppo, usciti per risolvere la situazione, vengono messi faccia a terra e umiliati in pubblico dagli ufficiali (non tutti bianchi peraltro), Ice Cube non può trattenersi e scrive di getto una canzone che diventerà emblematica per un'intera generazione: "Fuck Tha Police".

Recentemente il quotidiano britannico The Guardian ha avviato un'inchiesta indipendente chiamata "The Counted" che registra, giorno per giorno, le morti di civili provocate direttamente dalle forze dell'ordine negli Stati Uniti. A fine ottobre il bilancio delle vittime per il solo 2015 è arrivato a 928 persone, con un'incidenza per milione di abitanti di 5.46 neri a fronte di 2.2 bianchi. Queste cifre fanno capire quanto l'argomento sia assolutamente attuale e quanto film come Straight Outta Compton così come Fruitvale Station, 12 anni schiavo e Selma, sebbene per la maggior parte ambientati nel passato, parlino al presente degli USA tuttora pervasi dalle tensioni e dagli scontri razziali. In particolare Selma, il superbo film monografico su Martin Luther King diretto da Ava DuVernay, viene richiamato anche dalla luce cupa e dominata dal colore marrone della fotografia di Matthew Libatique.

Nonostante ciò il film ha l'intelligenza di non esaltare i suoi protagonisti come degli assoluti eroi ma li presenta in diverse circostanze dove dimostrano un atteggiamento violento e, specie in una scena ambientata in una camera d'albergo piena di prostitute, anche chiaramente misogino. Si tratta, d'altronde, della contraddizione che è sempre stata intrinseca al genere stesso della musica rap, e il film riesce a catturarla molto bene.

Nella sua essenza Straight Outta Compton è la classica storia di una scalata sociale dalla povertà alla ricchezza come molte altre, ma vale la pena di guardarla sia per l'evidente passione che vi ha messo chi l'ha realizzato (il film è anche prodotto, tra gli altri, dagli stessi Ice Cube e Dr. Dre) sia per la sua importanza sociale, motivo in più per credere che difficilmente verrà ignorato dall'Academy.

"[...] Cuz the boys in the hood are always hard

You come talking the trash will pull your card

Knowing nothing in life but to be legit

Don't quote me boy cuz I ain't said shit."

-------------------------------------------------------------------

Fabio Secchi Frau (voto 5):

Fischiato e bollato come un film commerciale con sesso, donne nude e fellatio da una parte della critica americana, viene però venerato dall'altro lato e dalla comunità di colore statunitense, nonchè da tutti quelli che sono fans del genere gangsta rap. Ultra applaudito nelle sale, soprattutto dal pubblico della East Cost, dove la concentrazione di popolazione di colore è maggiore rispetto agli altri Stati, Straight Outta Compton è il racconto crepuscolare, da cinema americano Anni Ottanta-Novanta (ormai annoverato come classico), su una via d'uscita di cinque ragazzi di colore a Compton (California), proprio in quel ventennio. Festini notturni, sesso, prostitute, studi di registrazione, alcol, parolacce e delinquenza, scorrono fra l'avvelenamento da droga pesante nella Hub City. Se non amate il genere, quindi, forse è meglio che vi fermiate prima di acquistare il biglietto. I cinque ragazzi di colore, considerati persino dai loro stessi genitori come la feccia della società, non sono però persone qualunque, o almeno, non lo rimarranno: si tratta infatti del futuro gruppo hip-hop N.W.A., costituito da Ice Cube (O'Shea Jackson Jr.), Dr. Dre (Corey Hawkins), Eazy-E (Jason Mitchell), MC Ren (Aldis Hodge) e DJ Yella (Neil Brown Jr.). Fra problemi finanziari legati allo spaccio di stupefacenti, fughe acrobatiche con poliziotti armati e guerre fra bande rivali, riescono a trovare il successo attraverso un nuovo tipo di rap, ma non tutti sopravvivendo alla lussuosa e sregolata vita da ricchi che li aspetta.

Qualcuno ha accostato Straight Outta Compton a Boyz n the Hood - Strade violente per la tematica della giungla urbana e per la presenza dell'attore Ice Cube - da attore a personaggio - nel cast. Ma il paragone è del tutto inappropriato per una questione di qualità. F. Gary Gary (Giustizia privata) non è John Singleton e il suo team di sceneggiatori (Jonathan Herman e Andrea Berloff) ha scelto di affrontare la storia in una maniera abbastanza convenzionale, rendendo il film poco originale. Questo il difetto maggiore del titolo: Straight Outta Compton annoia lo spettatore. C'è una partenza interessante e anche un finale altrettanto interessante, ma ci si smarrisce nel mezzo. A un certo punto, ci si dimentica che il film era incentrato su un gruppo che si è formato nel clima violento di una cittadina, si perde di vista il cammino in solitaria fatto dai membri e anche la parte in cui Eazy-E lotta contro la morte, dopo aver contratto l'HIV manifestatasi poi in AIDS, sembra inciampare nel tentativo di voler fornire allo spettatore il maggior numero di informazioni, soffocando l'emotività. Non era un compito facile, quello che Dr. Dre aveva affidato ad autori e regista, ma con una storia del genere, si poteva creare qualcosa di scorsesiano o di spikeleekiano. Invece, il risultato è una serie di scene montate rapidamente alla maniera di un videoclip, dove si indugia sulla nudità femminile, sugli spunti musicali, su essenziali biopic familiari, senza una reale complessità nel cambiamento del tessuto sociale che i cinque affrontano e, soprattutto, senza mai variare (se non occasionalmente) quel masticato tono pretenzioso che il film ha acquistato. C'è l'oppressione, c'è la musica rap, c'è il modo in cui la polizia tratta ancora oggi le minoranze; ma intorno a tutto questo il vuoto. Un lungo (due ore e mezza), terribile, strano e massiccio vuoto che poteva solo gonfiare il petto del produttore Dr. Dre; o forse, sarebbe più appropriato scrivere, le sue tasche. Ottima la fotografia. Pessima la recitazione, fatto salvo per il ventiquatrenne O'Shea Jackson Jr., figlio di Ice Cube, che interpreta in maniera strepitosa e intensa suo padre.

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 2 voti.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

C Commenti

C'è un commento. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

fabfabfab (ha votato 8 questo film) alle 15:51 del primo febbraio 2016 ha scritto:

Bellissimo.