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7/10

Scusate se esisto! regia di Riccardo Milani

Commedia
recensione di Gloria Paparella

Serena è un architetto dal talento straordinario. Dopo una serie di successi professionali all'estero, ha deciso di tornare a lavorare in Italia, perchè ama il suo paese. Nell'avventurosa ricerca di un posto di lavoro si trova di fronte a una scelta folle, farsi passare per quello che tutti si aspettano che lei sia: un uomo... O così pare. Nel frattempo incontra Francesco. Bello e affascinante. Il compagno ideale. Se non fosse che a lui non piacciono le donne! O così pare. Tra Serena e Francesco nasce un rapporto intenso e diventano la coppia perfetta! Pronti a tutto pur di darsi una mano saranno costretti a condividere segreti e inganni perchè a volte, per essere davvero se stessi, è meglio fingersi qualcun altro!

Dopo Benvenuto Presidente, il regista Riccardo Milani torna sul grande schermo con una nuova e divertente commedia, di cui i protagonisti sono sua moglie Paola Cortellesi e Raul Bova, coppia consacrata dalla pellicola del 2011, Nessuno mi può giudicare.

La popolare attrice veste i panni di Serena, un architetto abruzzese dal talento straordinario, legata alla sua terra d’origine (Anversa, non quella in Belgio) e un po’ nerd nell’animo, che sogna di poter realizzare un progetto ambizioso e nobile: il “Chilometro Verde” nella zona del Corviale, a Roma. Un intervento di ristrutturazione edilizia che favorisca la creazione di spazi di interesse comune, come sale di lettura per i ragazzi e luoghi di incontro per famiglie, oltre che riqualificare tutta la zona residenziale. Ma per ottenere il lavoro il suo talento non basta, e con l’aiuto di Francesco (Raul Bova), tanto bello quanto omosessuale, escogita stratagemmi assurdi e inverosimili per prendersi ciò che vuole.

Il film di Milani, che dirige la compagna per la terza volta, si basa su una trama divertente ed accattivante (di cui la stessa Cortellesi è sceneggiatrice) che riesce a sottolineare, allo stesso tempo, temi seri, come quello delle distinzioni sessiste che sembrano avere una via privilegiata nel mondo del lavoro e il problema della riqualificazione del famoso “Serpentone”, una piccola città nella città che dal degrado urbano può diventare simbolo di una progressiva rinascita. Vi è, dunque, una forte attenzione nei confronti delle condizioni in cui le persone del nostro paese vivono perché, come afferma la protagonista, “le persone contano”: da qui il bisogno di togliere le maschere, quelle con cui tendiamo a nascondere le nostre personalità per piacere di più agli altri, ed essere noi stessi, nel bene e nel male.

E il punto di forza del film, e della commedia italiana in generale, è quello di riuscire a parlare di realtà dure e scomode con un taglio ironico: merito anche dell’attrice e intrattenitrice romana, dallo stile ormai inconfondibile, che fa di Scusate se esisto una “divertente commedia seria”.

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