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6/10

Niente da nascondere regia di Michael Haneke

Drammatico
recensione di Carlo Danieli

Georges e Anne sono una tranquilla coppia benestante che vive una non ben precisata città francese. Un giorno si vedono recapitare una videocassetta in cui si vede registrata un’immagine fissa: è la loro casa ripresa dalla strada. Nei giorni seguenti le cassette anonime fanno sempre più numerose e i contenuti diventano sempre più personali: in particolare sembrano focalizzarsi su Georges e sul suo passato. E assieme ad esse appaiono anche misteriosi disegni, che sembrano premonire qualcosa di tragico.

Michael Haneke firma questo inconsueto film, sospeso tra il thriller e il drammatico, in cui più che la vicenda in sé, che peraltro rimane beffardamente irrisolta, contano i personaggi, con i loro bagagli di sentimenti, emozioni, paure e menzogne. Assistiamo col passare dei minuti a un lento e impercettibile disfacimento di quella che prima sembrava una coppia unita, Georges ed Anne. Anche il loro figlio Pierrot ne risente, sentendosi abbandonato a sé stesso, tanto da rifiutare qualsiasi dialogo con i genitori. Inoltre sono soli, gli amici che hanno non sembrano essere in grado di aiutarli così come la polizia. La loro è una battaglia contro un nemico invisibile e onnipresente, un uomo misterioso che nemmeno lo spettatore vede, che li riprende con una telecamera e li minaccia con dei disegni agghiaccianti. L’inizio del film ricorda molto l’incipit di Strade perdute del maestro Lynch, e con esso condivide il mistero di fondo che predomina l’intera vicenda. Il ritmo del film è lento e compassato, segnato da momenti di particolare angoscia e tensione. Sembra sempre che debba succedere una svolta nella vicenda, ma nulla di così significativo accade, spaesando alla fine lo spettatore, che si aspetta una soluzione del caso. Non è così: Haneke si conferma un maestro dell’ambiguo e del cupo. E profondo indagatore delle pulsioni umane.  Ma non è tutto. Il film del regista austriaco nasconde (come recita peraltro il titolo originale in francese, Chachè, ovvero nascosto) una sottile quanto significativa denuncia sociale, che si concentra sul tema dei rapporti franco-algerini, ed in particolare sulle responsabilità della Francia nei confronti dell’Algeria, prima con la dittatura e, una volta terminata questa, con un trattamento discriminatorio verso gli immigrati nordafricani.

V Voti

Voto degli utenti: 6,3/10 in media su 3 voti.
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alexmn 8/10

C Commenti

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alexmn (ha votato 8 questo film) alle 2:33 del 25 dicembre 2014 ha scritto:

ho riletto un paio di volte la recensione, ma non vedo argomentazioni a sostegno del voto. anzi, non vedo proprio argomentazioni. mah..

tramblogy alle 12:45 del 25 dicembre 2014 ha scritto:

6????...per me questo è un capolavoro!

alexmn (ha votato 8 questo film) alle 13:01 del 25 dicembre 2014 ha scritto:

vedi perchè mi piace - realmente - parlare con te di cinema, perchè poi siam d'accordo su questo tipo di film, per cui ieri notte mi è scappato un otto invece di un nove.

tramblogy alle 18:50 del 25 dicembre 2014 ha scritto:

alex, siamo comunque diversi, nessun dramma. (e poi io vado d'istinto, anche con i commenti qui, non ne so proprio mezza....)...buon natale a te e tutti.

alexmn (ha votato 8 questo film) alle 20:04 del 25 dicembre 2014 ha scritto:

il bello è proprio questo. avessimo gli stessi gusti staremmo ad annuire l'un con l'altro tutto il tempo. su certi film tipo questi di haneke, però, è impossibile non essere d'accordo.

buon natale anche a te