V Video

R Recensione

7/10

Loving regia di Jeff Nichols

Biografico
recensione di Francesco Ruzzier

Richard e Mildred Loving, una coppia interraziale, sono condannati alla reclusione in Virginia nel 1958 per essersi sposati.

Se con Midnight Special il giovane regista americano Jeff Nichols aveva puntato sulla rieducazione alla meraviglia, costruendo un racconto fantascientifico di sogni e speranze, con il suo nuovo film deve aver sentito la necessità di dover raccontare una storia che aspirasse a descrivere la società americana ripartendo dalle fondamenta, quasi a voler ristabilire la giusta gerarchia di certi valori fondamentali che nella realtà frammentata in cui viviamo si stanno pian piano perdendo.  

Loving si ispira alla storia vera di Richard e Mildred Loving, lui bianco e lei di colore, la cui relazione fu dichiarata fuorilegge dallo stato della Virginia verso la fine degli anni ’50, quando il matrimonio interrazziale era ancora vietato, conducendoli ad una lotta di nove anni per conquistare il diritto di vivere come una famiglia nella loro città natale.

È chiaro fin dal titolo il modo in cui Nichols ha deciso questa volta di approcciarsi al film: nel modo più semplice possibile, mettendosi al servizio della storia, sottolineando quanto i valori in ballo siano più importanti del modo in cui vanno comunicati, quanto a volte il messaggio sia più importante dell'autorialità del regista.

E così, dopo una prima parte più “alla Nichols”, in cui quasi tutto ci viene mostrato con le immagini e non spiegato a parole, il regista di Mud architetta un’invadente sequenza dal montaggio alternato, nella quale mentre Richard si sta arrampicando in cima ad un cantiere per completare il muro di una casa, rischiando di venire travolto da un sacco di cemento pericolante, uno dei suoi figli, giocando a baseball con i fratelli, viene investito da un’auto. Sarà quello il momento in cui la coppia deciderà di voler tornare a tutti costi nella propria città, smettendola di cercare di adeguare la propria vita ad un posto che non è quello giusto per loro, con la consapevolezza di dover ripartire da delle fondamenta adeguate su cui poter costruire un futuro solido, senza il rischio che ogni cosa possa crollare da un momento all’altro.

Da qui in avanti Nichols sembra abbandonare ogni pretesa autoriale per lasciare spazio ai dialoghi e al racconto, quasi per voler dire che certe storie hanno il bisogno di essere raccontate senza filtri, senza metafore, senza giri di parole, perché non esiste nulla di più chiaro, importante e convincente che una coppia che si ama e lotta per poterlo fare.

V Voti

Voto degli utenti: 1/10 in media su 1 voto.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.