Life After Beth regia di Jeff Baena

Zach è un ragazzo che ha appena perso la propria fidanzata. Non che le cose fra loro andassero bene, ma Zach, la prende male (ovviamente) e inizialmente, oltre ad andarsene in giro come Ian Curtis dei Joy Division con una sciarpa alla Doctor Who appartenuta alla defunta, si attacca morbosamente alla famiglia di lei simpatizzando in particolar modo con Maury il padre di Beth con cui finisce anche a fumare erba.

Ma Beth, non è morta o meglio, esce dalla tomba e cammina. Un miracolo, come lo chiamano i genitori? Non proprio dato che Beth torna alla vita senza memoria degli ultimi fatti accaduti, amante delle soffitte e dello smooth jazz e affamata di sesso e attenzioni da parte di Zach.

Ovviamente dal risveglio di Beh in poi è un susseguirsi di gag morbose e mortifere anche perché, fanno sfondo alla storia d'amore i risvegli di altri cittadini dalla morte e questo crea un clima post apocalittico niente male.

Supermercati saccheggiati, forze armate improvvisate e scelte difficili da parte del protagonista, portano al concludersi del film e all'invasione zombi stessa. Senza troppe spiegazioni – anzi, nessuna – o domande da parte dei protagonisti.

Commedia americana un po' hipster, se vogliamo, dato che arriva dritta dritta da Sundance Festival ed è prodotta dall'American Zoetrope di Francis Ford Coppola.

Nell'ondata malsana di film, telefilm, libri e chi più ne ha più ne metta, questo Life After Beth ha l'equilibrio giusto di humor nero e grottesco che gli zombi dovrebbero donarci.

Niente a che fare col quel polpettone romantico di Warm Bodies, il Romeo e Giulietta dei putrefatti, ma una commedia con amore, sì, sesso sì, ma anche sano e grottesco divertimento.

Purtroppo però, nonostante sia piacevole e divertente, non è sicuramente un film che rimarrà nei cuori degli appassionati del genere.