R Recensione

7/10

Irrational Man regia di Woody Allen

Drammatico
recensione di Francesco Ruzzier

Il professore di filosofia Abe Lucas è emotivamente a picco, impossibilitato a trovare il minimo motivo di gioia nella sua vita. Durante il suo insegnamento nel college di una piccola cittadina, sarà coinvolto nelle vite di due donne: Rita Richards, professoressa solitaria che cerca un sollievo dal suo infelice matrimonio; e Jill Pollard, la sua migliore studentessa, con cui instaura un forte affiatamento. Il caso cambierà tutto, allorchè Abe e Jill origlieranno una coversazione e saranno trascinati dagli eventi.

Francesco Ruzzier (voto 8):

John Ford diceva che i film western sono tutti uguali e cambiano solo i cavalli. La stessa frase potrebbe anche essere riadattata per descrivere il Cinema di quell'infaticabile ottantenne newyorkese che da quasi un lustro ci fa dono di film con cadenza annuale. Woody Allen, con più di quaranta opere all'attivo, ha da sempre messo in scena il proprio pensiero, girando spesso attorno agli argomenti a lui più cari, descrivendo come forse nessun altro le ossessioni della medio-alta borghesia americana, tanto che potrebbe essere considerato uno dei maggiori filosofi contemporanei. Ogni suo film rappresenta una sfumatura o un tassello che va ad aggiungersi ad un unico discorso che è stato intavolato con Prendi i soldi e scappa, e che ancora oggi dimostra di avere la forza e la brillantezza di raccontarci qualcosa di più.

Con Irrational Man, Woody torna a parlare di delitto e castigo - dopo Crimini e misfatti, Match Point e Sogni e delitti - di sentimenti e di destino - Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni - confezionando questa volta una black comedy che vede un professore di filosofia alcolizzato coinvolto in una storia d'amore con una studentessa, commettere un omicidio "per il bene comune" nel tentativo di dare un senso ad un'esistenza fatta solo di teorie e chiacchiere che non hanno nulla a che fare con la vita "vera". L'Allen filosofo mette in scena ancora una volta una storia fondata sui dilemmi morali che da sempre lo attanagliano, in cui l'uomo è sommerso da dilemmi filosofici e dove non si parla mai di un giudizio divino, ma esiste solo un concetto di giustizia intrinseco nella morale umana. In Irrational Man il regista di Manhattan si prende gioco, in maniera quasi innovativa per quello che è il suo pensiero, dell'intellettuale che dopo una vita di pensieri e parole passa all'azione, supportando con un ritmo ed una brillantezza di cui non godevamo da tempo le sue disavventure, ambientate in un mondo dove il fato interviene per riportare ordine laddove l'uomo irrazionale interviene creando scompiglio.

A fare da contraltare al personaggio del professore, c'è la studentessa, la quale incarna il lato "buono" della coppia, controbilanciando, finché può, l'amoralità del partner, esplicitando continuamente le proprie teorizzazioni filosofiche e distinguendo nettamente ciò che è bene e ciò che è male. In questo senso la coppia di protagonisti potrebbe venir letta come l'accostamento di una doppia personalità o una doppia corrente di pensiero di Woody Allen stesso, il quale, alla fine di un discorso chiaro e tondo come solo lui sa fare, si schiera apertamente - come non sempre ha fatto - per la "metà" più positiva ed ottimistica, dimostrando di possedere la speranza che le nuove generazioni potranno capire qualcosa di più dalla vita.

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Pasquale D'Aiello (Voto 6):

Uno dei temi cari a Woody Allen è certamente quello della riflessione filosofica sulla vita. Lo abbiamo visto alle prese con ogni sorta di dilemma umano, dalla distizione tra sogno e realtà, al rapporto con dio e la religione, fino all'amore e molto altro. Una domanda, tuttavia, sembra ritornare con particolare forza nei lavori di Allen: qual è il ruolo del caso? Si era già cimentato con questo dubbio in Match Point (2005), dove, sebbene con atmosfere più drammatiche, perveniva a conclusioni in cui il caso prescindeva dalla morale. Irrational Man, che potremmo definire una commedia drammatica, conserva il tono leggero e facile della commedia ma mostra le conseguenze drammatiche del tema trattato. Il ruolo del protagonista è qui affidato a Joaquin Phoenix che è Abe Lucas, un professore di filosofia che ha smarrito la voglia di vivere anche perchè non riesce a coglierne il senso. Accanto a lui torna Emma Stone, già  coprotagonista nel precedente film di Allen, Magic In the Moonlight (2014), che interpreta il ruolo di una giovane studentessa dal cuore puro e con la mente sgombra dalle arzigogolatezze del suo professore. La svolta nella vita di Abe Lucas avviene quando comprende che potrebbe compiere un gesto in grado di migliorare, seppur di poco, il mondo ma per farlo deve commettere qualcosa che è in sè immorale. In sostanza si pone difronte al dilemma Kantiano dell'imperativo categorico, che definisce l'individuo sempre e solo come fine e mai come mezzo. Ovviamente la complicazione nasce quando la sorte di un individuo malvagio può influenzare la vita di persone innocenti. In maniera tangente si può osservare che è la stessa questione che si sono trovati a dover risolvere coloro i quali hanno utilizzato l'eliminazione fisica dell'avversario politico per un fine, a loro modo di vedere, di più alta umanità. Sul tema della casualità in Irrational Man si perviene, quindi, ad esiti opposti rispetto a Match point invece più forti sono le similitudini con Sogni e delitti (2007), sebbene il titolo originale di questo film fosse Cassandra's Dream e lasciasse supporre, quindi, che il tema non fosse il caso ma il Fato. Se in Sogni e delitti la caualità  puniva un'azione palesemente ingiusta su un piano etico, configurandosi come una sorta di nemesi, in Irrational man si assiste ad un'estremizzazione di questa tesi in quanto il caso si assume l'incarico di sanzionare tutto ciò che attenta a valori ontologici e aprioristici, come la vita umana, a prescindere da ogni altra valutazione dialettica. Ma sulla scorta della lunga filmografia di Allen forse non ci si può arrischiare a dire che questo ultimo lavoro rappresenti una vera e propria evoluzione del suo pensiero quanto piuttosto un polo della sua oscillante e ambivalente personalità. Probabilmente Allen resta ancora un personaggio smarrito e incredulo, capace di cogliere tutte le sfumature della vita senza essere in grado di abbracciarne nessuna definitivamente e gode del piacere di produrre infinite declinazioni e variazioni dei temi che agitano le coscienze degli uomini fin dalle tragedie greche.

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alexmn 8/10

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