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7/10

Il ricco, il povero e il maggiordomo regia di Aldo Giovanni e Giacomo, Morgan Bertacca

Commedia
recensione di Gloria Paparella

Il ricco, il povero e il maggiordomo racconta la storia dell'incontro fortuito di un industriale e del suo autista con un venditore abusivo. Quest'ultimo porta scompiglio in villa, ma complice un tracollo finanziario, si rivela una risorsa quando il ricco perde il suo patrimonio. I tre si ritrovano a casa della madre del poveraccio e tra un problema di convivenza e l'altro, devono trovare un garante per poter ottenere un prestito da una banca e rimettere le cose al loro posto

A quattro anni di distanza dal loro ultimo cine-panettone, ecco il ritorno sul grande schermo di Aldo Giovanni e Giacomo con il film Il ricco, il povero e il maggiordomo, da domani nelle sale milanesi. Autori di un umorismo privo di alcun tipo di volgarità, il trio si ripresenta in grande forma comica in collaborazione con Morgan Bertacca, co-regista del film e già sceneggiatore de La banda dei Babbi Natale del 2010. Tra gag esilaranti e la solita ironia che accompagna i comici fin dai loro primi sketch televisivi, il film affronta diversi temi d’attualità, accompagnando con leggerezza lo spettatore ad una riflessione più profonda.

Girato come sempre a Milano, il lungometraggio racconta la storia di tre vite molto diverse, quella di un ricco industriale (Giacomo), del suo autista-maggiordomo (Giovanni) e del loro incontro fortuito con un venditore abusivo (Aldo). Sarà proprio lui ad aiutare l’imprenditore quando, perso tutto il suo patrimonio, si ritrova senza un quattrino e, nonostante la diversità di casta, i tre riusciranno a sopravvivere tutti insieme in nome di una redenzione finale. La crisi, la redistribuzione delle risorse e le differenze di classe sono temi portanti del film e, nonostante il classico happy ending, è la prima volta che la situazione economica del paese penetra in maniera così decisiva in un loro film. Attenti al sociale sì, ma Aldo Giovanni e Giacomo non si sono di certo dimenticati di come far ridere il pubblico: eccoli, quindi, interpretare in chiave comico-grottesca i loro personaggi, servendo la ricetta perfetta per trovare il lato ironico della crisi.

Tra gli ingredienti per un ennesimo successo al botteghino c’è da segnalare la maggior presenza di personaggi femminili, valore aggiunto che nei film precedenti mancava. Il cast comprende, infatti, l’attrice spagnola Guadalupe Lancho e un’ammaliante Francesca Neri, oltre a Sara D’Amario e Giuliana Lojodice.

 

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Voto degli utenti: 4,3/10 in media su 3 voti.

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tramblogy alle 10:55 del primo gennaio 2015 ha scritto:

imbarazzante.