V Video

R Recensione

4/10

Get On Up - La storia di James Brown regia di Tate Taylor

Biografico
recensione di Arthur Vianey

 

Il piccolo Jimi vive con la sua famiglia in una casupola in mezzo foresta: suo padre è un essere ripugnante che picchia la madre e che gioca a fare il brillante in sua assenza.

Sua madre decide di lasciare il focolaio, e suo padre che non sa che fare si confida con una losca zia, cal quale gestisce una bisca clandestina. Nella cittadina, James Brown scoprirà il gospel in chiesa.

Da quel momento in poi la sua vita di ladruncolo gli permette di incontrare Mr Byrd, leader di un gruppo gospel, che lo aiuterà a lanciare a poco a poco la sua carriera. Il seguito è noto a tutti: i numerosi successi, una megalomania sempre più forte  e presto il successo andrà ad isolare Mr Brown.

 

Traduzione dal francese di Chiara Poy (chiara_poy@hotmail.it)

Cominciando dal positivo, si può dire che c’è tanta buona musica, la produzione di Mick Jagger ne è la causa; vi sono belle immagini e numerosi estratti dell’amato Padrino.

Parecchie scene sono riuscite.  Numerose scene con un corso cronologico della vita del maestro e dei piccoli flashback sull’infanzia di Mr Dynamite. La scelta di mettere sullo schermo brani interi, non tagliati, è veramente una buona idea, dato che i film solitamente ne riportano solo piccoli estratti. Abbiamo anche una buona combinazione di attori, in cui la complicità non viene a mancare. La migliore scena del film secondo me , è quella del concerto in uno stadio, subito dopo la morte di Martin Luther King. Questo episodio, sicuramente genuino, mostra tutto il carisma del personaggio e il suo desiderio di riconciliare la comunità. Il suo intervento in campo politico si fermerà lì.

Sfortunatamente questo film manca di pause, è innanzitutto troppo lungo: 2.30 di durata. Per prima cosa, manca l’evoluzione del corso degli eventi, che ci permettono di comprendere i punti salienti della sua carriera. Tutto è presentato in maniera troppo hollywoodiana e la vita di James Brown manca delle tappe fondamentali. Infine, non sentiamo alcuna empatia per il personaggio. E come spesso accade, riesce molto difficile mostrare “il genio”, mostrare com’è stato davvero il funk. I personaggi meno riusciti sono quelli delle scene dell' infanzia (l’attore bambino scelto, è timido, modesto e commuovente.. Tutto il contrario di James Brown adulto!) perché ; se abbiamo capito che ha avuto un infanzia difficile, qui non c’è nulla che ci mostri come si è formato il carattere.

Per tanto, trovo che questo film si perda in sé stesso, il film su Ray Charles è stato capace di maggiore equilibrio nel contesto, rispetto a questo film troppo “liscio” e che sembra voler accontentare tutti. Valeva la pena fare un film sulla vita di Mr Dynamite? Lo ignoro, ma l’ultima frase del film riassume tutto: James Brown è uno dei musicisti più influenti del 20esimo secolo, forse alla fine i suoi dischi bastano da soli.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo film. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.