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R Recensione

8/10

Elle l'adore regia di Jeanne Herry

Commedia
recensione di Arthur Vianey

Muriel è da 20 anni una fan sfegatata di Vincent Lacroix, un cantante bellissimo e di enorme successo. Vive da sola a Parigi senza i suoi bambini che abitano dal padre e lavora come estetista in un centro. Infatti, Muriel ha il talento dell’affabulatrice che nessuno prende troppo sul serio con le sue storie. Vincent Lacroix ha problemi di coppia con la sua compagna Julie. Durante una serata abbastanza uggiosa, il cantante e Julie arrivano alle mani e dopo averla spintonata quest’ultimo si accorge che lei non si muove più. Per uscire da questa situazione si ricorderà della sua fan, a lui tanto devota…

 Traduzione dal francese di Chiara Poy (chiara_poy@hotmail.it)

Un primo film è sempre una sfida, un test, in cui ci si confronta con un’insieme di persone, prime due fra tutte: la critica e il pubblico. A volte i due convergono nella stessa direzione, ma è raro. Abbiamo un certo rumore intorno a questo film che piace (quasi) a tutti. Un altro punto di interesse è “l’origine” della regista, non nuova dell’ambiente. In effetti molte persone (attori, registi, produttori) sono “figli di”; questo porta problemi di cooptazione e favoritismo. Tuttavia, anche se è un dato di fatto, la stragrande maggioranza ha molto talento. E Jeanne Herry, figlia di Miou Miou e di Julien Clerc, ne ha da vendere!

Nel complesso si tratta di un buon film francese, cosa rara, che mescola in esso più generi: dalla commedia al thriller. La combo tra gli attori principali Sandrine Kimberlain e Laurent Laffite è ottima.  Vi è uno scenario originale dove lo spettatore onnisciente è disorientato da alcune scelte dei personaggi. Questo disordine è molto gradevole grazie alla finezza dei personaggi e della sceneggiatura. La scelta di schematizzare alcuni ostacoli della sceneggiatura per sottolinearne gli aspetti interessanti non è per nulla male. Dal punto di vista della realizzazione, abbiamo una buona fotografia e una maniera di filmare piuttosto piacevole. In più, la scelta di non far cantare Vincent Lacroix/Laurent Laffite è davvero una buona cosa perché non aggiungerebbe nulla, solo il rischio di cadere nel ridicolo.

Riguardo gli aspetti negativi, la parte sull’inchiesta è buona, ma poco interessante. Gli attori che interpretano i poliziotti sono un po’ peggio e non ci facciamo mancare personaggi caricaturali come la capo poliziotta. A volte non si ha idea di cosa stia succedendo, si passa dall’umorismo al dramma. Alla fine, è una buona commedia ed è molto promettente per la carriera della giovane regista.

V Voti

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ArtVia 8/10

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