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5/10

Dracula Untold regia di Gary Shore

Horror
recensione di Gabriella Massimi

Il giovane principe Vlad guida la carica per respingere i tentativi dell'impero Ottomano di utilizzare la Romania come un punto d'appoggio per conquistare il resto d'Europa. In un momento di disperazione, Vlad sale su una montagna dove risiede un oscuro potere magico con la speranza di trovare qualcosa che tenga a bada le orde turche. Quel potere lo aiuta a sconfiggere i turchi, ma questo avviene pagando il prezzo della sua trasformazione in una creatura della notte.

L'icona del vampiro è tornata, e questa volta l'obiettivo è narrarne le origini.

Gary Shore con il suo Dracula Untold vuole raccontarci come, quando e perchè il bravo Principe Vlad III di Valacchia decise di diventare il vampiro che tutti conosciamo: Dracula.

Il mio sbaglio è stato probabilmente quello di essere andata alla proiezione dopo aver rivisto, così giusto per rinfrescarmi la memoria sull'argomento, Bram Stoker's Dracula di Francis Ford Coppola.

Non siamo neanche lontanamente a livello della pellicola coppoliana, ma forse il paragone è quasi ridicolo.

Dopo circa una mezz'ora dall'inizio della proiezione mi sono cominciati a venire dei dubbi sull'idea che mi ero fatta io del conte Vlad III, o quantomeno rispetto a ciò che Coppola ci dice nei primi 10 minuti di Bram Stoker's Dracula.

Vlad III l'Impalatore. L'Impalatore!!! Non il bravo regnante "filodemocratico" che si preoccupa amorevolmente di moglie e figlio.

Al momento della "trasformazione" poi sembrava di essere alla proiezione di un qualche film su Spiderman, Superman o un altro supereroe a cui qualcuno o qualcosa dona poteri soprannaturali.

Come Peter Parker si diverte a saltare tra i tetti dei grattacieli di Manhattan, così Vlad III di Valacchia sperimenta il suo nuovo mezzo di trasporto "via-pipistrelli".

Ma soprattutto Dracula non è nemmeno il villain della storia; un vampiro, dannato e mostro succhiasangue, è la povera vittima dei veri cattivi: i Turchi Ottomani che si muovono alla conquista dell'Europa.

Da una parte sembra di assistere alla trasposizione cinematografica di una graphic novel, dall'altra invece la pellicola ricorda il classico filmone americano con effetti speciali, attori statuari, belli e fisicati e, dietro a tutto, un sostanzioso budget pronto a coprire ogni spesa.

Evidenti sono anche i rimandi a precedenti cult come Il trono di Spade per le riprese in Irlanda del Nord; 300 per il prologo in slow-motion; il filone Marvel per le affinità con i superpoteri; e, azzarderei anche a dire, Il Signore degli Anelli per un character in particolare che mi ricorda molto il viscido Gollum sempre dietro al suo padrone. Personaggio chiave per l'epilogo, che ovviamente non vi svelo, ma grazie al quale sono uscita dalla sala con un piccolo sorrisetto, riportando alla mente i personaggi coppoliani di Mina, Van Helsing e Dracula validamente interpretati da Winona Ryder, Anthony Hopkins e Gary Oldman.

Insomma, a fronte di effetti speciali validi e all'avanguardia ci troviamo davanti alla classica operazione hollywoodiana che ormai da qualche anno sta cercando di conquistare il pubblico: la storia che tutti conosciamo, ma attraverso la soggettiva del cattivo, che alla fine cattivo cattivo non lo è mai veramente.

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