R Recensione

9/10

Cavalli regia di Michele Rho

Drammatico
recensione di Giulia Bramati

Alla morte della madre, viene assegnato un cavallo per ognuno dei suoi due figli Alessandro e Pietro, ancora bambini, di cui devono prendersi cura. Mentre il fratello maggiore decide di tentare una nuova vita in città, il minore torna in montagna per lavorare con un addestratore di cavalli.

Michele Rho, giovane regista milanese classe 1976, realizza un bellissimo lungometraggio, in concorso a Venezia come opera prima. Il film racconta la natura incontaminata di un piccolo paese765 montano a fine Ottocento, confrontata con l'evolversi della città.

Due fratelli perdono la madre, interpretata da Asia Argento, quando sono molto piccoli; il padre affida loro due cavalli non addomesticati, chiedendo ai bambini di prendersene cura. La relazione tra padre e figli e molto controversa: mentre la madre si rivolgeva ai bambini in modo dolce e pacato, il padre è rude e incurante nell'educarli. La morte della donna significa dunque lo smarrimento dei due figli, che decidono di intraprendere un viaggio con i loro cavalli; ma, mentre il maggiore dei due decide di raggiungere la città, l'altro torna dal padre per poter lavorare con un addestratore di cavalli, il signor Pancia. Il regista propone poi un salto temporale: i due figli, diventati adulti, si incontrano saltuariamente e vivono avventure diverse, legate però dalla costante presenza dei loro cavalli.

È un film poetico sulla natura, dove il paesaggio detiene il ruolo principale: le immagini dei prati, dei boschi, degli esigui fiumi montani si susseguono con naturalezza, grazie ad un montaggio impercettibile. I costumi ottocenteschi sono resi più realistici dalla buona realizzazione del trucco: le mani sporche di terra degli allevatori e il sangue fuoriuscito in seguito a risse di vario tipo ne sono un esempio.

La sceneggiatura è molto particolare, povera di colpi di scena, ma non per questo meno interessante; il regista si pone l'obiettivo di mostrare uno spaccato della vita di questi personaggi, utilizzando come filo conduttore i cavalli.

"Cavalli" fa nascere la speranza di poter vedere più spesso in Italia un cinema giovane, frutto della collaborazione di nuovi registi e attori; sorge spontaneo l'augurio che questo film trovi un'ampia distribuzione nel nostro Paese, cosa che potrebbe essere facilitata da un eventuale premio alla 68 Mostra del Cinema.

 

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