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6/10

Ape regina regia di Ranald MacDougall

Drammatico
recensione di Gloria Paparella

Eva, donna ambiziosa e crudele, si fa sposare dal ricco Avery. Installatasi nella lussuosa villa, tratta talmente male il marito da indurlo all'alcol. Non contenta, diventa l'amante di John, che è fidanzato con Carol, la sorella di Avery. Per non perdere l'amante, stanco ormai della relazione, Eva rivela a Carol il tradimento spingendola al suicidio. A questo punto Avery decide di eliminare definitivamente la crudele consorte.

Tratto da un romanzo di Edna Lee, Ape regina è il ritratto di Eva (Joan Crawford), una ricca signora del Sud, una cinquantenne ancora bella ma non più seduttiva (anche se lei crede il contrario), che è riuscita ad accalappiare un ricchissimo possidente della Georgia per il quale lavora il suo antico (ma non tanto) amante Judson Prentiss. Nonostante la nascita di due bambini, il matrimonio è un totale fallimento a causa del carattere crudele e dominante di Eva, irresistibilmente spinta a far soffrire il prossimo per il gusto del potere. Il marito, dopo un incidente d’auto in cui è rimasto sfregiato, si dà all’alcol. Ma non è tutto: Eva è decisa ad  impedire le nozze tra l’ex amante e la cognata Carol (Betsy Palmer) Da vera “ape regina” vuole anche quell’uomo tutto per sè.  

72° film di Joan Crawford alle prese col personaggio più perfido e turpe di una galleria che di donne autoritarie e malvagie abbonda. Melodramma claustrofobico sudista,il film sembra essere un magniloquente sottoprodotto di Piccole volpi del 1941 con la “rivale” Bette Davis; ma nonostante la Crawford sia ottima nell’interpretare una donna odiosa e malefica, la sua performance non è sorretta da un’altrettanto valida sceneggiatura, tanto che gli altri personaggi appaiono quasi come delle comparse.

 

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