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6/10

Alien Covenant regia di Ridley Scott

Fantascienza
recensione di Claudia Mastro

 

Nel 2104, l’astronave Covenant viene attacata da una tempesta di neutrini , mettendo in rischio la sua missione ovvero portare in salvo 2000 dei suoi passegeri “dormienti” in attesa di andare su un altro pianeta ed uccidendo nel mentre alcuni.

 

Alien Covenant, come dicono gli inglesi, “plays it safe”, ovvero tira fuori la solita cara formula della saga Alien : un attacco “misterioso” (in realtà è il solito “monster” nascosto nell’astronave) da debellare con la forza non tanto delle armi ma dell’intelligenza, dello spirito e del gruppo (o nel caso delle primissime serie, con “l’intuito femminile” di Sigourney Weaver) più che un vero e proprio sequel come dichiara essere – di Prometheus, del 2012.

Qua si è semplicemente aggiunto al classico equipaggio totalmente imbellito e ringiovanito e soprattutto molto mixed-race (Jurnee Smulleth e Demian Bechir) anche la storia del viaggio interplanetario con terrestri dormienti, come già visto in Passengers, anche se totalmente inutile! Bisognava dare un tema attuale (riusciremo un giorno a viaggiare nello spazio? Ormai, per Hollywood, sì) e un “drama” centrale, ma vista la copiosità dell’equipaggio bastava sapere come andasse a finire per la loro pelle, più che aggiungere vite umane il cui senso sembra solo quello del fardello e di cui in effetti ci si scorda quasi subito, dandosi ai soliti impianti creature-umani–batteri.

Michael Fassbender sembra leggermente fuori parte, la sua stella nel firmamento di serie A “quella seria” sembra un po’ troppo brillante per un film che è un complicato-nerdistico-polpettone e insieme a ricicli di serie B come Billy Crudup e il comico Mc Bride sembra il nome messo là dai produttori per convincere il finanziamento  e non ce lo vediamo troppo al Comic-con a rispondere a complicate nozione sui neutrini,  inoltre con X-Men sembrava aver esaurito quello che aveva da dire sul genere. Benino gli altri, improbabili il giusto: lontani i tempi di Tom Skerrit e la Weaver, ma the show must go on.

V Voti

Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 6 voti.
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Ledy 6/10
B-B-B 7/10

C Commenti

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tramblogy alle 12:48 del 20 maggio 2017 ha scritto:

sto andando....dopo massacro....ghghgh

tramblogy alle 10:01 del 21 maggio 2017 ha scritto:

azz....ne ho sentite di recensioni di qua e di la, questo sforzo a paragonarlo al primo, al personaggio della weaver (perché???)...io l'ho trovato molto godibile, ti intrattiene fino alla fine....finisce malissimo (incredibile...!!!)...peccato sull'ultimo quarto d'ora, poteva essere più lento e più "buio", e la scena della doccia un pò ridicola....ci do un mezzo punto in più!

tramblogy alle 10:31 del 21 maggio 2017 ha scritto:

comunque da discuterne ci sarebbe un mondo, pieno di simboli, ...grosso grosso....andatelo a vedere...lasciate perdere i cliché ....tanta roba...

Ledy (ha votato 6 questo film) alle 22:39 del 3 giugno 2017 ha scritto:

L'ha salvato solo l'estetica. Sono rimasta davvero delusa da questo terribile inciampo di Ridley Scott. Che senso aveva aprire tutti gli interrogativi esistenziali, filosofici, e "quasi biblici" sulla creazione di Prometheus, per poi ridurli al solito, prevedibile film sugli alieni, che alla fine risulta più risibile che altro? Io non ce l'ho proprio fatta a stare seria durante la scena omo "del piffero", quella della doccia, davanti ad un James Franco che sembra essere stato tagliato via dopo aver girato altro, davanti al solito ominide che tocca "la cosa" chiedendosi: "oh, ma cosa sarà mai questa cosa qui!??" e al finale nazi-fascista con tanto di Wagner in sottofondo... Interessante il sistema citazionale poetico-pittorico-artistico, ma è quasi l'unica cosa degna d'attenzione (a parte la scenografia) e di certo non lo rende chissà che. Povero Fassbender...qui sprecatissimo!