R Recensione

6/10

APPuntamento con l'Amore regia di Max Nichols

Commedia romantica
recensione di Fabio Secchi Frau

L’avventura di una sola notte combinata tramite un sito di appuntamenti on line, si trasforma in un incubo del giorno dopo per Megan e Alec, quando una bufera di neve paralizza New York! Bloccati nell’appartamento di lui, i due realizzano di avere però un’opportunità unica per ripetere tutto rivedendo le brutte impressioni che si erano fatti l’uno dell’altra, aiutandosi a soddisfare le reciproche aspettative e a trascorrere un giorno di neve davvero hot.

  Reclusi in un appartamento, più confortevole che ostile, due ragazzi, che si sono conosciuti in un social network e che hanno passato una notte insieme, sono costretti a trascorrerne un’altra, a causa di una violenta bufera di neve che blocca tutte le uscite.

  Più che un messaggio d’amore (che non stona), il film del debuttante Max Nichols (figlio del compianto e grandissimo Mike) è messaggio sul valore della sincerità reciproca e della comunicazione nei rapporti sentimentali. Vivace e concentrato nel seguire i rapporti fra i due personaggi, soffermandosi in particolare su quello della studentessa Megan, cerca di sfruttare al massimo la traccia claustrofobica, per creare spifferi di umorismo alternato a scene d’amore. Il tutto, purtroppo, senza uno stile proprio.

  Tra Richard Curtis e Roger Michell, APPuntamento con l'@more deve tutta la sua riuscita ai due protagonisti Miles Teller (che qui offre un’interpretazione del tutto simile a quella di Bill Murray e la somiglianza in una certa mimica facciale è impressionante) e Analeigh Tipton, che rendono più energico il leggero copione rom-com, già abbastanza sfruttato in passato (Paura d’amore o John e Mary) e qui scritto da Mark Hammer, autore della malvista versione americana del telefilm adolescenziale Skins. Seppur dotato di dialoghi taglienti giocati su un sottile negging (un tipo insulti che riescano a far scendere dal piedistallo le ragazze più convinte di loro stesse, così che possano essere più facili prede per una conquista) e una controparte maschile che non è solo il solito figo di turno, ma un “doofus schlubby” (un giovane sciatto e poco attraente), lo script non tocca le vette della risata o dell’emozione come dovrebbe. Il motivo è molto semplice: gli argomenti affrontati sono datati. Una scena in cui si discute dell’orgasmo femminile, poteva andare bene venti anni fa, ai tempi di Harry ti presento Sally, quindi in una realtà cinematografica che era uscita fuori dalla penna e dalla cinepresa di Nora Ephron e Rob Reiner, ma non oggi, in tempi in cui il sesso e tutte le sue sfaccettature non sono più argomenti tabù o di cui vergognarsi, ma sono anzi onnipresenti in ogni momento della nostra giornata.

  Insomma, per essere più graffiante lo spirito da screwball comedy avrebbe dovuto affrontare argomenti più attuali e sporcarsi molto di più, acquistando così un certo ritmo nello scambio di battute, che invece, sfortunatamente, si mantiene pulito, semplice, simpatico, ma dimenticabile.

  In conclusione, si potrebbe definire APPuntamento con l'@more un “quadretto piacevole”… e nulla più di questo.

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